L'abitudine sbagliata
Playground
Roma, 2023; br., pp. 208, cm 12x24.
ISBN: 88-99452-53-9
- EAN13: 9788899452537
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.65 kg
Maria, Bruno e Lalla sono amici da sempre, anzi "fratelli. Complici. Se preferite, soldati nella stessa trincea". La trincea è quella dell'infanzia e dell'adolescenza, trascorse nel quartiere periferico di una città di provincia del Nord Italia, quando ancora non esistevano computer o smartphone, e le distanze sembravano più reali e meno addomesticabili. I tre amici sono visti con sospetto dagli adulti perché giovani, ma soprattutto perché portatori, ciascuno a modo proprio, di una diversità irriducibile, di un fastidioso senso di estraneità rispetto a quell'ambiente e a suoi valori, e infine perché portatori di un irresistibile desiderio di libertà, che li spinge da sempre, e con consapevolezza, a ribellarsi ai piani, ai progetti e ai destini pianificati dai loro genitori. L'inevitabile fuga li porta in una grande città dove conoscono Luigi, detto Luis, un loro coetaneo che avrà un effetto deflagrante all'interno del terzetto, un tempo inossidabile. Con Luis, infatti, entra nelle loro vite, per vie contorte e impreviste, l'amore e il sesso, e di seguito l'aspirazione a un futuro nel quale "potersi sempre dire la verità" o anche "essere cattivi insieme". Luis, incapace di accettare la propria omosessualità, si fidanza in un primo tempo con Maria, salvo poi ammettere di non potercela fare. A quel punto, sebbene consapevole dei rischi, Luis si innamora di Bruno, che però ha un'idea dell'amore e delle relazioni totalizzante, persino violento. Tra entusiasmi, gelosie, innamoramenti e disincanti, Maria, Bruno, Lalla e Luis tentano di creare la loro piccola repubblica utopica in cui preservare amicizia e affetto. Però il loro progetto si scontra con la realtà delle diverse aspettative, e con le complicazioni delle diverse biografie. Come ricorda Maria, infatti: "Eravamo giovanissime e la rappresentazione mentale che io e Lalla avevamo dell'omosessualità non era per nulla drammatica, si iscriveva nell'idea che una persona dovesse essere libera di fare ciò che voleva. La ferita, il conflitto, il continuo doppio gioco li abbiamo imparati vivendo accanto a Bruno, anno dopo anno."