Tre ballate da cantare ubriachi e altre canzoni
Edizioni Pendragon
Bologna, 2013; br., pp. 173, cm 12x20.
(Poesia. 53).
collana: Poesia
ISBN: 88-6598-259-4
- EAN13: 9788865982594
Testo in:
Peso: 0.19 kg
"Le ho chiamate ballate e canzoni perché le poesie le scrivono i poeti e non so se lo sono. Io sono innanzi tutto un attore perché è questo il mestiere che mi ha dato da vivere. E poi scrivo copioni per il teatro, insegno recitazione e ogni tanto, se capita, faccio anche una regia. Tutto teatro, insomma, da 54 anni. I versi hanno accompagnato questa mia attività su e giù per stivale e all'estero, in silenzio, senza mai farsi notare e senza alzare la cresta. E a me andava bene così. Poi, da vecchi si diventa spudorati, le difese si allentano e così ho ceduto alla tentazione. Ho pubblicato il primo libro a 67 anni e il secondo a 73. Oggi ne ho 76 e questo è il terzo. Ne valeva la pena? Non lo so. In ogni caso i posteri avranno altro a cui pensare e questi versi di sicuro non cambieranno la mia storia e ancor meno quella di chi li leggerà, suppongo pochi amici gentili. La poesia, si sa, non vende. I lettori d'oggi preferiscono brutti romanzi a belle poesie, chissà perché. I versi di questa raccolta li ho scritti tra l'agosto 2011 e il luglio 2012, a parte due canzoni dedicate a mia madre e a mia zia, scritte negli anni Settanta. Una specie di diario lungo un anno. Faccio parte di una generazione che ha visto la guerra e ha sentito le sirene dell'allarme e il rombo dei bombardieri. Da bambino ho camminato fra le macerie e ho visto piangere i grandi. I segnali non erano buoni. Ma il teatro mi ha dato un'opportunità di vita e per questo mi considero fortunato." (l'autore). Prefazione di Claudio Beghelli.