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Quod Omnis Liber Sit

Alinea Editrice

Firenze, 2007; br., pp. 112, ill. b/n, cm 16x23.
(Quaderni di Etnologia e Archeologia del Sacro).

collana: Quaderni di Etnologia e Archeologia del Sacro

ISBN: 88-6055-106-4 - EAN13: 9788860551061

Soggetto: Saggi e Studi sull'antichità

Luoghi: Extra Europa

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.22 kg


Fin dalla loro ritrovamento i "Rotoli del Mar Morto" hanno rappresentato sia un'interessante fonte di confronto per gli studiosi, che uno stimolo alla curiosità del pubblico. Le ipotesi scientifiche presentate in questo numero dei Quaderni di etnologia e archeologia del sacro offrono uno studio ben strutturato e chiaro nei suoi obbiettivi sull'argomento. La prima parte essenziale e informata sulla letteratura, si propone come una necessaria funzione introduttiva e di inquadramento, ben scritta e ordinata con una rassegna critica, esposta con chiarezza ed in modo completo, dedicata alla dimensione archeologica di quella straordinaria avventura scientifica, culturale ed intellettuale, rappresentata dal celebre ritrovamento dei "Rotoli". C'è da dire che questo nuovo saggio di Francesco Bandini, sotto tale profilo, giunge quanto mai opportuno, dato che l'edizione dei testi è da non molto completata - e tuttavia la loro esegesi, date le numerose implicazioni, è ancora lontana dal potersi dire conclusa - e presenta in modo fondamentale ed in una nuova luce la loro contestualizzazione più compiutamente e specificamente archeologico-stratigrafica. E tuttavia numerosi e non secondari sono tutta una serie di spunti e riproposizioni che il Bandini prudentemente avanza, fra tutte, per citare solo forse la più interessante, anche per l'impostazione aggiornata alle esperienze di alcune delle più qualificate scuole archeologiche europee - è quella che valorizzando in tal senso tutti gli elementi documentari disponibili (tipologie di manufatti, elementi architettonici, assetti topografici, logiche e sistemi insediativi regionali) mira a sottrarre dalla sua tradizionale unicità il caso del sito di Qumrân, per cercarne una nuova connotazione storica nel proprio contesto territoriale. Probabilmente, proprio in considerazione del quadro archeologico concluso, apparentemente almeno, ma in vista di reinterpretazioni complessive che potranno tenere conto anche di quanto l'attuale disponibilità dei testi rinvenuti per un verso e di una serie di studi archeologici che stanno interessando oramai da qualche lustro la regione e il periodo, il materiale esposto in modo pur sistematico, organizzato ed informato, ha il pregio di mantenere un carattere fondamentalmente discorsivo tale da rappresentare uno studio maturo e ben condotto consolidandosi in un contributo di indubbia originalità.

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