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Tiziano e la Pittura del Cinquecento tra Venezia e Brescia

Silvana Editoriale

Brescia, Museo Santa Giulia, 21 marzo - 1 luglio 2018.
A cura di Francesco Frangi.
Cinisello Balsamo, 2018; br., pp. 272, 150 ill. col., cm 23x28.
(Arte).

collana: Arte

ISBN: 88-366-3938-0 - EAN13: 9788836639380

Soggetto: Collezioni,Pittura,Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura),Scultura

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1.4 kg


Tiziano realizzò due imprese di notevole prestigio per la città di Brescia. Negli anni della sua prima maturità, tra il 1520 e il 1522, il grande artista veneto dipinse lo spettacolare polittico commissionato dal vescovo Altobello Averoldi, tuttora conservato nella collegiata dei Santi Nazaro e Celso. Alla fase estrema della sua carriera risalgono invece le tre poderose tele con le "Allegorie" di Brescia destinate al salone del palazzo della Loggia, ultimate nel 1568 e andate distrutte in un incendio già nel 1575. Il rapporto tra Tiziano e la città lombarda fu tuttavia ben più sostanzioso e continuativo di quanto ci raccontano questi due episodi. L'intera storia pittorica del Cinquecento a Brescia si svolge, infatti, nel segno di un dialogo costante con il maestro cadorino, il cui linguaggio innovativo costituì un riferimento imprescindibile per i maggiori esponenti della scuola locale, da Savoldo a Romanino, a Moretto. Da questo confronto tra la tradizione coloristica veneziana e il naturalismo lombardo scaturì un capitolo tra i più affascinanti della cultura figurativa in Italia settentrionale.

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