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Totalitarismo in movimento. Saggio sulla visione fascista della rivoluzione e della storia

Asterios

Trieste, 2023; br., pp. 368, cm 12x24.
(Piccola Bibliothiki. 38).

collana: Piccola Bibliothiki

ISBN: 88-9313-242-7 - EAN13: 9788893132428

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.65 kg


In quanto ideologia rivoluzionaria, il fascismo ha presentato una propria visione della Storia e della rivoluzione. Questa visione costituiva una rottura profonda e radicale rispetto alla tradizione rivoluzionaria occidentale segnata dal razionalismo. Ed era una rottura provocata dalla visione mitica della politica, già teorizzata da Georges Sorel fin dal 1908: una visione mitica su cui aveva riflettuto il Carl Schmitt dei primi anni Venti. La rivoluzione come mito politico da perseguire rimandava alla visione fascista della Storia: questa visione negava che all'interno della Storia agissero presunte "leggi", come supposto dal liberalismo e dal marxismo, i quali identificavano la Storia come affermazione del Progresso. Per i fascisti che negavano sia il razionalismo sia l'ideologia del Progresso affermatasi con l'Illuminismo e il giacobinismo prima e col marxismo dopo, era fondamentale un atteggiamento attivistico, costruito attraverso la negazione della processualità della Storia e la contrapposizione fascista-mondo. Come aveva già osservato Augusto Del Noce, per l'attivismo "Se il mondo si riduce a cose, e io solo mi riconosco come soggetto, il mondo è per me, io devo dominarlo".

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