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Dare voce all'assenza. Dare voce all'assente. Il canzoniere in morte come genere della poesia moderna

Il Mulino

Bologna, 2011; br., pp. 350.
(Istituto Italiano di Scienze Umane. Studi).

collana: Istituto Italiano di Scienze Umane. Studi

ISBN: 88-15-15041-2 - EAN13: 9788815150417

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1.68 kg


Sono versi del "Sogno" di Giacomo Leopardi. Amore e morte, desiderio e assenza, sogno e silenzio: dinamiche che segnano la poesia lirica moderna, e che divengono dominanti nel genere dei canzonieri in morte, raccolte di versi scritte per la persona amata e tragicamente perduta. In questo volume un fine studioso indaga come il linguaggio della poesia lirica affronti l'assenza di un oggetto del desiderio che, prima di farsi l'oggetto del discorso, è esterno al linguaggio e appartenente alla sfera del reale, della vita dell'autore. Al momento di entrare nel testo questo oggetto è già assente, già immagine di sé: nello spazio del testo si gestisce il lutto pre-esistente al testo. Come si relaziona l'io lirico al tu perduto per sempre, e al nuovo spazio, diverso e inattingibile, in cui questo adesso si trova? Si può ancora costruire l'intimità di un dialogo, sia pure in absentia del destinatario? E il lettore, che di questo amore non può partecipare, e che è destinatario esterno a questo dialogo, come viene accolto al suo interno? Orfeo ed Euridice, la coppia di mitici amanti, fanno da guida all'interpretazione in un percorso che dai celebri archetipi di Dante e Petrarca, attraverso il Cinquecento e il "Sogno" leopardiano, arriva fino ai diversi accenti di sette canzonieri contemporanei, da Montale a De Angelis, Hughes, Doty, Dunn, Mistral e Valduga.

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