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Felice Casorati. La strategia della composizione

Silvana Editoriale

Aosta, Centro Saint-Bénin, 19 aprile - 7 settembre 2003.
Cinisello Balsamo, 2003; br., pp. 190, ill. b/n, 76 tavv. b/n e col. num. f.t., cm 24x28.

ISBN: 88-8215-578-1 - EAN13: 9788882155780

Soggetto: Arte del Legno (Cornice, Intaglio, Mobili..),Arti Grafiche (Disegno, Incisione, Miniatura),Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura)

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Luoghi: Nessun Luogo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1.207 kg


La pittura raffinata e cerebrale di Casorati - l'artista del silenzio, degli interni dalle geometrie stranianti, dei volti enigmatici, degli oggetti che evocano misteriose simbologie - è protagonista della mostra "Felice Casorati. La strategia della composizione" in corso al Centro Saint-Bénin di Aosta.
La rassegna, curata da Giorgina Bertolino, Alberto Fiz e Francesco Poli, comprende ottanta opere tra dipinti, disegni e arredi provenienti da istituzioni pubbliche e private, italiane e straniere e consente di analizzare l'intero percorso stilistico del maestro novarese, sottolineandone la strategia compositiva, con particolare attenzione agli insiemi, alle nature morte e alle scene di gruppo.
La mostra prende le mosse da "Le vecchi comari" del 1908, un'opera dai chiari risvolti simbolisti, per giungere sino a "Donna che si specchia nell'acqua" dipinta da Casorati nel 1963, pochi mesi prima della sua scomparsa.
Molte le icone della metafisica esistenziale casoratiana: da "L'attesa", il capolavoro del 1918-19, a "Maschere" del 1921 a "Paralleli II" del 1949. Da segnalare anche la presenza di opere come "I Gemelli" del 1940, esposto alla Biennale di Venezia nel 1964 e da allora mai più presentato in una mostra pubblica, e "La Carità di San Martino" del 1939, proveniente da Zurigo che non compare in una mostra italiana dal 1940.
Nell'ambito delle nature morte, si distinguono in mostra "Scodelle" del 1919, "Uova sul cassettone" del 1920 e "Le pere verdi sullo sgabello" del 1949 dove compaiono oggetti nitidi ed essenziali che diventano forme pure plasticamente definite.
Tra le opere dell'ultimo periodo, è possibile ammirare una versione de lo "Studio" del 1955, divisa in tre parti che può essere considerata come una metafora della arte speculativa di Casorati.
L'aspetto progettuale della ricerca di Casorati affiora anche nei mobili realizzati dal Maestro nel 1925 insieme all'architetto Alberto Sartoris per la casa del celebre industriale e collezionista torinese Riccardo Gualino: per la prima volta in mostra, tali opere offrono l'immagine inedita di Casorati designer

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci