Un ossimoro da cancellare. Misure di sicurezza e case lavoro
A cura di Melani G.
Ortona, 2024; br., pp. 192, cm 15x21.
EAN13: 9791281176430
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In Italia, quasi trecento persone si trovano recluse, per un tempo indeterminato dopo l'espiazione della propria pena, in una delle nove strutture penitenziarie adibite a casa di lavoro o colonia agricola. Sono le persone marchiate dall'arbitraria etichetta di soggetti "socialmente pericolosi" e perciò colpite da misure di sicurezza e internate in colonie agricole o più spesso nelle cosiddette case lavoro. Oltre a essere senza fine temporale certo, in contrasto coi principi di diritto liberale, la misura di sicurezza non risponde ad alcuna finalità riabilitativa. A partire dal fatto che le case lavoro sono spesso sezioni di carceri, senza differenze nel trattamento né tantomeno nell'accesso al lavoro, le misure di sicurezza si presentano come una "doppia pena". L'internamento nelle case di lavoro, retaggio illiberale del codice Rocco, è una realtà poco conosciuta del nostro ordinamento e quasi assente nel dibattito pubblico. Ciò rende ancora più drammatica l'esperienza di queste persone, consapevoli del vuoto di scopo del tempo passato in casa lavoro e dell'indifferenza generale che li circonda. Il volume è il frutto di una ricerca condotta a cavallo tra il 2022 e il 2023, grazie al contributo della Chiesa Evangelica Valdese e alla collaborazione dell'Ufficio del garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Toscana. Con la finalità di rendere visibile questa dolorosa e ingiusta realtà, attraverso documentazione e immagini, dando spazio alle voci del personale e soprattutto della popolazione internata. «Come mai non si parla mai di casa lavoro? Forse nemmeno lo Stato lo sa che cos'è» - così afferma un internato. È ora di raccogliere l'invito di monsignor Bruno Forte per eliminare una istituzione che offende la Costituzione e che dovrebbe far vergognare una democrazia.