Al Vento della Calvana
Polistampa
Firenze, 2021; br., pp. 52, ill. b/n, cm 14x20.
(Corymbos. Poesia).
collana: Corymbos. Poesia
ISBN: 88-596-2179-8
- EAN13: 9788859621799
Testo in:
Peso: 1 kg
Mio padre, nel conversare, mi aveva lasciato due quesiti da risolvere e, a dire il vero, di non facile soluzione. Nonostante fossimo mezzadri senza una storia alle spalle, egli era uso dire: "In Orsanmichele c'è il nostro stemma", e poi: "Noi siamo gentili". Il primo quesito era apparentemente di facile soluzione. In quale data la nostra famiglia venne così cognominata? E perché? Dalla ricerca effettuata emerge una risposta positiva al primo quesito. Nel nostro albero genealogico è esistito, a Prato, un Bartolomeo "malischalco", ivi registrato nel 1460 nell'albo dell'arte dei Fabbri. Nel giro di un secolo i suoi discendenti, divenuti cerchiai a Schignano, si cognomineranno Meucci (rimasti a Schignano) e Manescalchi (tornati in Mugello).Il secondo quesito appariva quasi insolubile. Gentili perché? Dalla ricerca effettuata il nostro capostipite, Ubertinus, di San Lorenzo a Villore, proveniva da una linea naturale diretta degli Obertenghi Malaspina, imparentati con gli Uberti. Citiamo il Lami: nel primo Tomo di Sanctae ecclesiase florentinae monumenta, a p. 156 scrive: "Nel 1218 avea il Vescovado molte, o buone ragioni nella Corte e Castello di Vico di Mugello ab antico.