An etymological dictionary for reading Dante's «De vulgari eloquentia»
Fukushima Osamu
Franco Cesati Editore
Firenze, 2009; br., pp. 422, cm 24x17.
(Filologia e Ordinatori. 8).
collana: Filologia e Ordinatori
ISBN: 88-7667-367-9 - EAN13: 9788876673672
Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico,1000-1400 (XII-XIV) Medioevo
Testo in:
Peso: 0.806 kg
D'accordo con questa citazione possiamo facilmente capire la profonda perspicacia di Dante circa la natura del linguaggio stesso, come ad esempio le variabili vicissitudini della lingua.
Un po' più ambiguo il perché Dante usi il latino nel suo trattato. In termini di introspezione linguistica la sua risposta così intuitiva porterebbe ad un ricorso al latino in quanto sua lingua madre.
Questo è un dizionario etimologico che pone il latino e il greco al centro delle lingue indo-europee; su di essi si basano l'italiano, il francese, lo spagnolo, il tedesco e non ultimo l'inglese che sono qui comparati da vari punti di vista etimologici.
Il testo affronta inoltre in modo diffuso argomenti grammaticali e sintattici come proprietà linguistiche nominali e pronominali quali persona, genere, numero e caso, proprietà linguistiche verbali come tempo, aspetto, modo e voce ed elementi sintattici come causativi, conversioni, un accusativo con un infinito e costruzioni impersonali.
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