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An etymological dictionary for reading Boccaccio's «Decameron». Vol. 3

Franco Cesati Editore

Firenze, 2013; br., pp. 923, cm 17x24.
(Filologia e Ordinatori. 17).

collana: Filologia e Ordinatori

ISBN: 88-7667-460-8 - EAN13: 9788876674600

Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico,1000-1400 (XII-XIV) Medioevo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1.37 kg


L'opera conclude il percorso d'analisi iniziato dallo studioso nipponico Osamu Fukushima, che porta così a compimento l'imponente progetto di un dizionario etimologico - e insieme una traduzione letterale in lingua inglese - del Decameron, il più famoso componimento di Giovanni Boccaccio, nonché uno dei più eccezionali e influenti capolavori letterari nel mondo. Il risultato è un utile strumento didattico che permette di apprezzare al meglio il linguaggio e la tecnica di costruzione della frase utilizzati dal Boccaccio in prosa (contrariamente al prevalente stile letterario della letteratura europea di quei tempi), probabilmente fra il 1348 e il 1353.

Dopo il primo e il secondo volume dedicati alle prime sette giornate, lo studioso termina la sua analisi soffermandosi sul corpus di testi che compongono ultime tre novelle.

A introdurre la narrazione è Elissa che, nell'ottava giornata (dedicata alle beffe e agli scherzi), racconta ai suoi compagni la vicenda di Calandrino e l'elitropia, ripresa anche nell'immagine in copertina. Personaggio tipico del racconto comico toscano, Calandrino sarà vittima di Bruno, Buffalmacco e Maso del Saggio, i quali lo convinceranno dell'esistenza di una pietra dell'invisibilità, l'elitropia appunto. Tornato a casa sicuro di averla trovata, l'ingenuo protagonista si scontrerà con la ben più realista moglie che lo rimbrotta aspramente per il ritardo; certo che la donna abbia interrotto il miracolo scaturito dalla pietra, la picchia arrabbiatissimo, per poi correre a raccontare l'accaduto agli amici, i quali, anziché svelargli la burla, gli spiegheranno come sia una prerogativa femminile quella di far "perdere la vertù alle cose", lasciandolo "malinconoso con la casa piena di pietre".

Diviso in parti, il testo viene qui proposto in vernacolo e tradotto in inglese; attraverso numerosi focus sull'etimologia dei termini usati da Boccaccio, è possibile poi individuare elementi morfologici, sintattici e lessicali che caratterizzano la lingua dell'autore: (lunghi) avverbi, (lunghi) superlativi e avverbi superlativi, l'uso dell'ablativo assoluto latino, segno distintivo anche in quest'opera, oltre al ricorso frequente ai latinismi.

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