Il Risorgimento oltre l'Epopea. Un ammiraglio calabrese: Napoleone Scrugli Deputato e Senatore del Regno d'Italia
Armando Siciliano Editore
Messina, 2011; br., pp. 200, ill. col., cm 17x24.
(Storia).
collana: Storia
ISBN: 88-7442-641-0
- EAN13: 9788874426416
Soggetto: Regioni e Stati,Saggi Storici
Luoghi: Calabria e Basilicata
Testo in:
Peso: 0.65 kg
Il Risorgimento oltre l'epopea di Ludovico Fulci muove dall'assunto che la storia risorgimentale debba rinunciare definitivamente a quell'aspetto celebrativo e monumentale, da tanto tempo criticato, ma mai definitivamente rimosso dalla coscienza degli Italiani. La vicenda dell'ammiraglio Scrugli, patriota tropeano, deputato al primo Parlamento nazionale, quindi Senatore del regno, è studiata da Fulci proprio in relazione a un tale passaggio e allo spazio che vi ebbe il concetto di "patria". Quest'ultimo prevede che alla fedeltà alla dinastia regnante si sostituisca la fedeltà alla Costituzione della quale sia i cittadini sia il re sono moralmente garanti. "Si realizza, così, nell'opera di Fulci", osserva Luciano Meligrana nella sua prefazione, "un proficuo raccordo tra microstoria e macrostoria, tra le vicende di un ufficiale di marina borbonico, la sua formazione, la sua storia personale e familiare e la direzione presa dai grandi eventi, che si avviano ormai, in maniera inarrestabile, quasi spinti dalla forza del destino, verso l'unificazione nazionale". Eroi (se si vuole), ma anche e soprattutto persone reali, coloro che operarono per il Risorgimento nazionale ebbero un'intelligenza delle cose e delle istituzioni che viene normalmente sottovalutata. All'interno di corridoi percorribili in tempi di mutamenti istituzionali, molti di loro, come appunto Napoleone Scrugli, impararono a muoversi, a volte inventando sul momento soluzioni a difficili problemi. Un esempio fu quello di evitare, al termine dell'impresa dei Mille, una ormai inutile battaglia fra Italiani, facendo innalzare il tricolore sulle navi della marina napoletana. Espediente con cui Scrugli riuscì a scongiurare, fra l'altro, la perdita della flotta napoletana, che Francesco II intendeva cedere all'Austria.