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La donna mia. Filosofia araba e poesia medievale

Rubbettino Editore

Soveria Mannelli, 2007; br., pp. 227, ill., cm 13x21.

ISBN: 88-498-1706-1 - EAN13: 9788849817065

Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico,1000-1400 (XII-XIV) Medioevo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.3 kg


La traduzione della letteratura araba nell'Occidente cristiano provoca una trasformazione complessiva della cultura. La letteratura non resta estranea. Il tema fondamentale, mediato dai commenti averroisti, consiste nella possibilità che l'intelletto dell'uomo si coniughi con l'Intelligenza agente per ascendere, poi, alla visione di Dio. Questa relazione si trasforma in una poetica che, nella dialettica d'amore tra l'uomo e la donna, conferma la prospettiva di perfezione e felicità della filosofia. La 'donna mia' della poesia cortese si trasforma nell'Intelligenza agente formando un'allegoria che copre tutto il divenire dell'uomo fino al congiungimento tra i due. L'apparente continuità vela l'avvento di una diversa verità della poesia. Dai Siciliani in poi si mette alla prova la lingua poetica e la sua capacità di rappresentare la nuova cultura. Poemetti anonimi ("Il mare amoroso", "L'intelligenza") o poeti come Guittone e Chiaro Davanzali, Guido Cavalcanti e Dante animano, attraverso l'amore per la 'donna mia', l'identità intellettuale personale e il conflitto tra filosofia e cristianesimo, tra la via cristiana alla beatitudine e quella averroista

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