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La Commedia divina di Dante. Tra Averroè e Cristo

Rubbettino Editore

Soveria Mannelli, 2014; br., pp. 334, ill., cm 17x24.
(Università).

collana: Università

ISBN: 88-498-4166-3 - EAN13: 9788849841664

Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico,1000-1400 (XII-XIV) Medioevo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.74 kg


Dopo aver messo in evidenza le radici filosofiche delle opere precedenti di Dante qui si esamina l'ultima. La Divina Commedia è leggibile soltanto sullo sfondo della biblioteca greco-araba, specialmente i commenti di Averroè. Soprattutto il principio più dirompente rispetto al cristianesimo, la possibilità per l'uomo vivente di raggiungere la visione di Dio e la conseguente beatitudine. Mentre nelle altre opere si accetta il punto di vista di Tommaso d'Aquino, che nega quella possibilità, nella Commedia viene tentata la grande sintesi. L'uomo può giungere alla visione di Dio in vita ma tramite la grazia. Vengono messi in luce i nodi più significativi del progetto dantesco. La presunzione e la grazia diventano gli emblemi della possibile cooperazione tra lo sforzo dell'uomo e l'intervento divino per fare giungere il pellegrino vivente dinanzi alla presenza di Dio a occhi aperti.

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