Io sono Mentina
Paolo Gaspari Editore
Udine, 2099; br., pp. 52, cm 12x24.
(Diverso Inverso).
collana: Diverso Inverso
ISBN: 88-7541-907-8
- EAN13: 9788875419073
Soggetto: Società e Tradizioni
Testo in:
Peso: 0.65 kg
«Per niente facile parlare di Maurizio Gaier detto Mentina. E da qui si inizia: perché questo soprannome? Negli anni settanta, la voglia di andare controcorrente, tra insorti, hyppies, libertari, ti portava allo sballo, e le esperienze con droghe leggere e allucinogeni ti facevano accedere al gruppo. A quel tempo Maurizio era un ragazzetto con desideri di emulazione, senza peraltro voler entrare nel labirinto dello spaccio né del consumo. Fatto sta che per essere come loro, inventò una finzione scenica: avendo osservato in qualche vetrina pasticche e cristalli di saccarina, si recò in farmacia ad acquistare il dolcificante per chi aveva problemi con lo zucchero. Si trattava di aspartame, che il nostro confezionò con carta stagnola e si spostò in piazza per lo "spaccio". Fu così che gli acquirenti si "fecero" con la saccarina che, dichiararono, era veramente "roba buona". Grazie all'effetto placebo, si sballarono con le caramelle. Da quella volta, dopo che la notizia si sparse, Maurizio Gaier fu per tutti Mentina. Il mondo di Mentina fu per lungo tempo quello dei drogati, degli sbandati, degli ultimi di turoldiana memoria, un mondo che però non scalfirà la sua resistenza ideologica, ma che incuriosirà il poeta, lo scrutatore, il ficcanaso. E un altro mondo, forse parallelo, fu quello del teatro, in cui Mentina esprimeva tutta la sua carica dadaista, esibendosi in gag che divennero memorabili. Ma il vero palcoscenico che appassionò Mentina, fu la piazza. Il suo pubblico era composto da... ma l'abbiamo già scritto. [...]» Introduzione di Rocco Burtone.