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La Molla E' un Motore. La meccanica di Bruno Ricci Bitti. [Libro d'artista]

Editrice Quinlan

Tiratura limitata in 100 copie numerate e firmate.
San Severino Marche, 2016; br., pp. 28, ill. b/n, tavv. col., cm 23x32,5.

Soggetto: Scultura

Periodo: 1960- Contemporaneo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.13 kg


Libro, tirato in 100 copie numerate e firmate. La carta dell'impaginato è una Stucco Old Mill da 120 gr., mentre la copertina è stampata su Free Life da 170 gr. Legatura con due punti metallici. In 10 Special edition è contenuta una fotografia firmata. Nel 2006 Bruno Bitti Ricci, fabbro e inventore di Massalombarda, mi mostrò il suo lavoro sulla pedivella allungabile della bicicletta, un progetto ideato "per aiutare tutti a far meno fatica". Con un meccanismo simile a un sistema planetario, Bruno era riuscito a ottenere una leva favorevole allungando la pedivella in avanti e accorciandola dietro, pur mantenendo una pedalata rotonda. In seguito, pensò di poter mettere in serie questo sistema di leve per avvicinarsi progressivamente al moto perpetuo. La sua sfida lo portò alla costruzione di un immenso macchinario che chiamava "il grande ingranaggio" e occupava tutto il volume di una stanza senza finestre, dietro la cucina di casa nella quale andava a lavorare tutte le notti. Quando mi portò a vederlo, era deluso dal fatto di non essere arrivato ancora alla fine della ricerca.
Bruno mi raccontò che si era sposato molto giovane con la meccanica e da allora non aveva avuto altri interessi. Aveva preferito fare il fabbro, rispetto al lavoro in officina che gli aveva proposto il padre, perché voleva partire dalla costruzione del pezzo non dall'assemblaggio di cose già pronte. Diceva che voleva partire dall'inizio. Aveva costruito una macchina per sbucciare le pere, un trapano tascabile, un letto che si dondolava meccanicamente come una culla, per addormentarsi meglio. Saldò anche una piccola incudine, con una cavità, dove mettere le proprie ceneri e nella quale incise oltre al nome anche la scritta "chi sbaglia deve pagare / gli uomini devono dividere la pagnotta".
Una volta fu chiamato alla fabbrica della Yoga per riparare un guasto alla linea di imbottigliamento dei succhi di frutta. Dopo aver visionato attentamente il macchinario, lo fece ripartire semplicemente con un colpo di martello. Quando gli chiesero il compenso disse che voleva un milione di lire, "mille per la martellata, il resto per sapere dove darla".
Marcello Galvani (Massalombarda, 1975) riceve il secondo premio Atlante Italiano 007-Rischio Paesaggio, concorso indetto dal DARC ed esposto al Maxxi di Roma nel 2007; nel 2010 riceve una menzione speciale alla rassegna Pla(T)form 10, tenutasi al Fotomuseum Winterthur (CH), che acquisisce 8 sue fotografie per la collezione permanente. Sue fotografie sono state esposte anche al Festival FotoGrafia di Roma, alla Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea della Repubblica di San Marino, al MAR di Ravenna, a Linea di Confine e a Fotografia Europea di Reggio Emilia.
Nel 2008 la rivista "Around Photography" gli dedica la copertina del n. 14, e nel 2011 appare su "Flash Art" n.290. I suoi lavori sono stati inoltre pubblicati nei cataloghi Lugo Land, Punctum 2008; Magnagallo Est, Linea di Confine 2009; Casi, DocumentaryPlatform 2010; Sembianze, Editrice Quinlan 2011.

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