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Rousseau e Marx e altri saggi di critica materialistica

Punto Rosso

A cura di P. Bianchi.
Prefazione di Francesco Bochicchio.
Milano, 2022; br., pp. 206.

ISBN: 88-8351-283-9 - EAN13: 9788883512834

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0 kg


“Rousseau e Marx e altri saggi di critica materialistica” di Galvano della Volpe è stato pubblicato a Roma da Editori Riuniti nell’aprile 1957. Il libro è l’esito coerente di un intenso lavoro teorico nel campo marxista. Se per Rousseau l’uomo è la persona, l’individuo depositario di diritti originari, la società pensata nel “Contratto sociale”, assumerà i tratti esclusivi, eppure riconoscibili, con cui nell’età moderna si presenta la libertà borghese. All’individualismo atomistico ed astorico proposto dal filosofo ginevrino, la cui genealogia ci riporta alla tradizione platonico-cristiana, della Volpe contrappone la concezione dell’uomo come ente sociale esposta da Marx nei Manoscritti economico-filosofici del 1844. Il libro non si limita, tuttavia, a riproporre le tesi classiche del marxismo su Rousseau. La sua novità risiede nel fatto che della Volpe si interroga sul lascito politico non ancora «storicamente esaurito» di Rousseau. Nei saggi scritti tra gli anni Cinquanta ed i primi Sessanta, si rafforza in lui la convinzione che occorra separare in maniera radicale gli esiti politici dai presupposti ideologici di Rousseau. In tal senso, secondo della Volpe, Rousseau prospetta un modello di società che esce fuori dai parametri storici e ideologici della borghesia. «È il concetto di una società egualitaria non livellatrice: una società così costituita da realizzare in e per se stessa un tipo di eguaglianza o giustizia consistente in una proporzionalità universale di differenze sociali e di differenze personali di merito (forza, talento etc.)». Si tratta di una «proporzionalità universale in quanto assicurata dalla “forza comune” del ”corpo sociale”. Così si apre una domanda sulla democrazia poi lasciata cadere nell’“Emilio” e nel “Contratto sociale”, ma che si realizza storicamente nel socialismo. Il progetto politico originario di Rousseau non è dunque esaurito, ma trascende la rivoluzione borghese, imprimendo uno sviluppo ulteriore all’idea di democrazia.

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