In bianco e nero. Sulla materia oscura del disegno e dell'architettura
Quodlibet
Macerata, 2014; br., pp. 189, ill., cm 14x21,5.
(Quodlibet Studio. Città e Paesaggio).
collana: Quodlibet Studio. Città e Paesaggio
ISBN: 88-7462-652-5
- EAN13: 9788874626526
Soggetto: Architetti e Studi,Saggi (Arte o Architettura)
Testo in:
Peso: 0.3 kg
Il disegno è sempre stato fatto di poco, ma ora sembra essersi ridotto a meno di niente, un niente d'essenza e di consistenza. Ha ancora senso occuparsi e preoccuparsi del disegno in quanto tale? Ha ancora senso distinguere il disegno d'architettura dal progetto quando tutta l'attenzione si è finalmente concentrata sul prodotto e sul processo produttivo? Il disegno si è per lo più trasformato in disegno tecnico e si è attivamente protetto contro ogni incertezza: istruzioni, comandi e codici limitano al minimo il tempo della divagazione e i margini di indeterminazione. Il progetto fugge dal disegno come dalla propria cattiva coscienza, l'insofferenza nei suoi confronti è paura del vuoto, e così il foglio e lo schermo si riempiono di cose e di azioni, che però sono cose e azioni diminuite: componenti elementari, primitive grafiche, cornici e griglie regolari. L'urgenza di chiudere ogni contorno riduce a zero l'istante dell'apparizione, il momento in cui nella massa del reale e del virtuale qualcosa si separa e diventa qualcosa. Eppure il disegno potrebbe essere il luogo e l'occasione in cui si rigenera lo stupore per il fatto che le cose e le opere semplicemente sono.