Ascesa e declino dell'ordine neoliberale. L'America e il mondo nell'era del libero mercato
Neri Pozza Editore
Traduzione di Clausi L.
Vicenza, 2024; br., pp. 272, cm 12x24.
(I Colibrì).
collana: I Colibrì
ISBN: 88-545-2692-4
- EAN13: 9788854526921
Testo in:
Peso: 0.65 kg
La crisi delle democrazie occidentali, schiacciate da disuguaglianze di reddito e disparità sociali, leadership populiste e ondate di etnonazionalismo, è il segno più evidente di una frattura nell'ordine politico che da decenni domina il mondo: l'ordine neoliberale, che ha preso forma negli Stati Uniti degli anni Settanta e Ottanta e da lì ha conquistato e trasformato l'intero pianeta. Il suo declino ha avuto origine negli anni di Bush, con la fallita ricostruzione dell'Iraq secondo criteri ultraliberisti e lo scoppio della Grande recessione nel 2008, e si è manifestato nell'ascesa di Trump e della sinistra guidata da Bernie Sanders. Ma per comprendere dove condurrà la caduta dell'ordine neoliberale è necessario ricostruire il modo in cui si è consolidato, smantellando l'ordine del New Deal prima imperante. Gary Gerstle passa in rassegna cent'anni di storia americana per rinvenire le tracce ideologiche, sociali, elettorali, organizzative e culturali di un sistema di idee e valori che si è costituito in ordine politico duraturo, egemonizzando la destra così come la sinistra. Sono noti i principi economici del neoliberalismo: Stato minimo e libero scambio; libera circolazione di capitali, merci e persone; privatizzazione e deregolamentazione; globalizzazione dei mercati come fattore di prosperità tanto per l'Occidente - ben saldo in cabina di pilotaggio - quanto per i Paesi emergenti. Tuttavia, suggerisce Gerstle, se il neoliberalismo si è affermato è stato anche grazie a valori quali la fiducia nella libertà personale e nell'emancipazione individuale, il culto dell'innovazione tecnologica, il cosmopolitismo e il multiculturalismo, che dopo la fine della Guerra fredda hanno trovato terreno fertile anche in ambito progressista. Non a caso, tra i suoi principali fautori rientrano tanto Ronald Reagan quanto Bill Clinton. Le gravi conseguenze sociali e le disfunzioni politiche dell'ordine neoliberale segnano oggi il suo inesorabile tramonto. Ma l'assalto al Congresso del 6 gennaio 2021 dimostra quanto la rottura di un ordine politico può essere pericolosa: se ne sorgerà uno nuovo, potrà essere votato all'uguaglianza e alla solidarietà, ma anche all'autoritarismo.