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Testimonianze partigiane. Storie vere della resistenza. Vissute da Giovanni Genini. Il partigiano «Gena» di Brembilla

Corponove Editrice

A cura di Genini M.
Bergamo, 2022; ril., pp. 160, ill., cm 15x23.

EAN13: 9791280344236

Soggetto: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,Saggi Storici,Società e Tradizioni

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Luoghi: Italia

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.35 kg


Nella prefazione del libro, così scrive il figlio del Partigiano "Gena", Mario Genini: «Due Febbraio 2011, il Partigiano Gena lasciava la sua vita terrena per rimanere nei ricordi di chi lo conobbe. Era Mio Padre. Scrisse i suoi ricordi del periodo Partigiano dal 1944 al 1945 e li dedicò a suo padre Giovanbattista che non lo osteggiò nelle sue scelte di Partigiano anzi, lo aiutò in quel terribile periodo, pur sapendone i rischi. Durante la sua ricerca, avvenuta negli anni '80, io avevo intuito ciò che stava facendo ma non ne capii l'importanza... Inn alcune occasioni non lo assecondai, quasi lo osteggiai. Solo dopo quattro anni dalla sua morte, curiosando nelle sue cose personali, trovai la sua ricerca ma non vi diedi molta importanza, perché ancora una volta non capii il lavoro e lo sforzo compiuti nel raccogliere le testimonianze, le fotografie dei luoghi della sua Resistenza Partigiana. Una ricerca svolta con assiduità e costanza da un uomo che non era uno scrittore, ma un narratore della propria vita vissuta. Escludendo il periodo Partigiano e la vita lavorativa, ho saputo poco della sua giovinezza, forse perché troppo impegnato a portare avanti ciò che lui e mia madre avevano realizzato con duro lavoro. Sono passati dieci anni da quel 2 febbraio 2011. Sempre più forte ho sentito la necessità morale di divulgare la sua ricerca, trasformandola in un libro che racconta la vera storia del suo periodo Partigiano, con i ricordi e le testimonianze di personaggi che hanno vissuto la resistenza. Le interviste raccolte dai testimoni in vita sono avallate da filmati, anch'essi girati da mio padre durante la ricerca. Il libro rispecchia la sua ricerca e il suo pensiero, così com'è stato scritto da lui, senza correzioni, senza influenze politiche perché, come lui ha sempre sostenuto, il Partigiano combatteva per la libertà e non per la politica». Così scrive il Partigiano "Gena" all'inizio delle sue Testimonianze. Ognuno di noi ha vissuto la propria storia partigiana, ma non conosce le vicende personali degli altri, in quanto i vari fatti avvennero in luoghi diversi. Interessante fu per me apprendere dai libri sulla Resistenza, fatti che altrimenti non avrei mai conosciuto e così cercavo di immaginare, mentre leggevo, i luoghi dove avvennero gli episodi descritti. Ebbi però anche delusioni, perché mi accorsi che in alcuni casi, gli insuccessi furono superiori ai successi, mentre molte volte, le azioni si erano risolte in semplici scaramucce. Spesso si doveva fuggire di fronte ai rastrellamenti, in quanto i partigiani erano acquartierati, per ordine dei comandanti, in luoghi abitati dalla popolazione montanara, senza la possibilità di sganciamento nel caso di attacco nemico. Fu così che molti persero la vita (sia partigiani, che civili), mentre tutto ciò poteva essere evitato, con una maggiore preparazione dei capi partigiani. Visitando in seguito quei luoghi, rimanevo deluso perché non corrispondevano all'immagine che la mia fantasia aveva costruito leggendo soprattutto il libro intitolato "La Resistenza in Valle Brembana". Sia chiaro pertanto, che il mio giudizio negativo sui comandanti, riguarda unicamente Gastone per la 86ª Brigata Garibaldi e Tiragallo (Ratti) per la Brigata G.L. 24 Maggio. Ecco perché ho desiderato che la storia da me vissuta, fosse in parte visiva, evitando al lettore l'errore di una immaginazione non aderente alla realtà. Dato il tempo trascorso, non sono riuscito ad avere tutte le testimonianze che potessero convalidare quanto da me raccontato. Dai pochi ancora in vita, ebbi testimonianza scritta e filmata, mentre altri si rifiutarono di testimoniare, delusi di non aver avuto alcun riconoscimento (si trattava di partigiani effettivi). Di altri si erano perse le tracce. Mi limiterò quindi a raccontare quella che è stata la mia modesta esperienza personale, documentata solo in parte». Il libro è completato da un indice delle testimonianze documentato e da un elenco dei nomi.

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