L'impossibile. Storia di topi seguito da Dianus e da L'Orestea
Guaraldi
Copia nr. 309.
Rimini, 2024; ril., pp. 195, ill. col., cm 16x23,5.
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L'originalità dell'Impossible sta nel fatto di essere costituito di due parti che pur fronteggiandosi specularmente non collimano. L'intervento di Bataille sulla materia del libro è penetrato come un coltello a dividere due metà che rimangono per sempre non sovrapponibili. Tra le due metà è intervenuto uno slittamento, un glissement, che lascia aperta come una ferita l'incompiutezza degli oggetti parziali. I diari dei due fratelli, Dianus e Monsignor Alpha trattano con sincerità la stessa materia, ma è impossibile farli combaciare. Tra le due parti non c'è integrazione, non c'è comunicazione, l'una non chiarisce l'altra, l'altra non spiega la prima. Dalla loro eterogeneità scaturisce la differenza dell'Orestie, lo stato di Oreste che non riconosce nella notte «ce qu'il désire» perché «le désir ne peut à l'avance savoir qu'il est désir de sa propre négation». Oreste che nell'Andromaque di Racine apprende il suicidio di Ermione risponde al bisogno di Bataille: cessare di parlare allo specchio, arrivare a «parler de telle facon qu'il en soi comme si rien n'avait été dit». Attraverso tutto L'Impossible si pone con angoscia il problema della verità. Oreste che uccide ingannandosi sul desiderio di Ermione e non riconosce nella notte della follia il proprio desiderio realizza, nel tradimento teatrale di ogni verità, l'impossibile coincidenza della parola e del silenzio, della coscienza e dell'oblio.