Odio fare conferenze. Conferenze americane
Castelvecchi
A cura di Ricciardi C. e Trabattoni G.
Roma, 2017; br., pp. 191.
(Cahiers).
collana: Cahiers
ISBN: 88-6944-995-5
- EAN13: 9788869449956
Testo in:
Peso: 1 kg
Scritte tra la seconda metà degli anni Venti e i primi anni Trenta, e lette durante una tournée americana, queste conferenze appartengono a un periodo in cui Gertrude Stein si dedica prevalentemente a libri di memorie. Pur nella loro integrità teorica, questi testi si snodano lungo il filo del ricordo e possono essere letti come un'autobiografia letteraria, un testamento estetico a quell'America che l'autrice tornava a visitare dopo il lungo esilio europeo. «Le pagine di Stein», ha scritto il poeta William Carlos Wlliams, «sono come gli Stati Uniti visti da un aereo: le stesse ripetizioni d'insensatezza, le stesse infinite moltiplicazioni di parole senza tono». Lo scopo fondamentale di queste letture era liberare l'arte della parola dalla schiavitù dello scorrere del tempo, e fare di una pagina un quadro, una forma, una «composizione», in modo che essa si ripresentasse alla memoria come un tutto unitario, fuso e compatto.