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Poesie scelte 1990-2015

Edizioni Controluce

Nardò, 2015; br., pp. 339, cm 14x21.
(Passage. 92).

collana: Passage

ISBN: 88-6280-163-7 - EAN13: 9788862801638

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1.63 kg


"Gèzim Hajdari, con la sua opera sta universalizzando l'essere stesso del migrante. La precarietà, la solitudine, la emarginazione come situazione della migrazione individuale è il canto che si sprigiona dalla poesia del poeta di origine albanese. Dante aveva universalizzato la pur reale condizione della lontananza dalla sua patria, trasfigurandola come lontananza del singolo dalla gloria e dalla salvezza eterna, dal Paradiso; Gèzim Hajdari ha universalizzato, invece, la necessità dell'abbandono e della lontananza da qualcosa di prettamente terreno. In Dante l'esilio, l'attaccamento alla patria terrestre, viene scavalcato dalla vita eterna; in Hajdari, l'esilio conduce al superamento di ogni legame con un territorio terrestre lasciando l'uomo senza altro territorio se non il proprio corpo. E la condizione dell'orfano perenne che deve contare sulle proprie forze per sopravvivere, senza alcuna adozione. Il paragone con Dante potrebbe sembrare eclatante, ma a quanto mi è dato di conoscere, difficilmente nella storia italiana o addirittura nella letteratura mondiale, è rintracciabile un poeta capace di universalizzare la situazione dell'esilio e dello spaesamento così come avviene in Hajdari." (Raffaele Taddeo)

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