Missione Bengala. I 155 anni del Pime in India e Bangladesh
EMI - Editrice Missionaria Italiana
Verona, 2010; br., pp. 512, cm 15x20,5.
(Storia e Vita Missionaria).
collana: Storia e Vita Missionaria
ISBN: 88-307-1884-X
- EAN13: 9788830718845
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Luoghi: Extra Europa
Testo in:
Peso: 0.67 kg
Nel 1854 "Propaganda Fide" manda l'Istituto milanese ad annunziare il Vangelo in Bengala, che gli inglesi definivano "la tomba dell'uomo bianco". I primi quattro missionari scrivono: "Noi siamo come pigmei che debbono portare delle montagne". Indù e musulmani erano insensibili all'annuncio del Vangelo, la missione va agli aborigeni, i primitivi delle foreste, portandovi la scuola, l'assistenza sanitaria, l'agricoltura moderna e soprattutto la pace fra le varie etnie e tribù. Fra questi popoli disprezzati e considerati "selvaggi" nasce la Chiesa. Nel 1947 l'India diventa indipendente e nascono due stati, uno indù (India) e uno musulmano (Pakistan). Si sviluppa la seconda fase della missione: dare alla Chiesa locale solide strutture e propri vescovi, sacerdoti, suore, catechisti e laici inseriti come cristiani nella società moderna. L'ultima fase storica è quella che inizia nel 1980. La capitale Dhaka passa da un milione a 12 milioni di abitanti. Qui nasce il nuovo Bengala. Il Pime vi fonda quattro parrocchie, inizia a formare missionari bengalesi da mandare presso altri popoli e promuove il dialogo con l'islam moderato bengalese. In 155 anni (1855-2010) il Pime ha mandato in Bengala poco meno di 300 missionari ed ha fondato sei diocesi in India (Krishnagar, Jalpaiguri e Dumka-Malda) e in Bangladesh (Dinajpur, Khulna e Rajshahi).