Quale accordo fra Cristo e Beliar? Osservazioni teologiche sui problemi, gli equivoci, i compromessi del dialogo interreligioso
Fede & Cultura
Verona, 2009; br., pp. 192, cm 14,5x21.
(Saggistica. 24).
collana: Saggistica
ISBN: 88-89913-89-4
- EAN13: 9788889913895
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Gli studi che qui si raccolgono, hanno per oggetto i rapporti della Chiesa cattolica con le religioni non cristiane come delineati dalla citazione della Lettera di San Paolo ai Corinzi e come oggi invece sono vissuti in vaste zone della Chiesa in seguito allo sconquasso determinato dalla messa in mora di quel testo stesso. Scomparsa la fermezza apostolica di Paolo nell'escludere ogni rapporto equivoco fra Cristo e qualunque altra divinità o qualunque altra religione pagana, s'avverte - più strisciante che stridente - la contraddizione che emerge quando si studiano documenti come Nostra aetate, la dichiarazione conciliare sul dialogo interreligioso. Al tempo del Concilio la Chiesa tutta parve improvvisamente dimentica di sé e pervasa dalla febbre d'un inguaribile ed ingenuo ottimismo. Si parlò di provvidenziali contatti con l'induismo ed altre religioni, nel senso non tanto della missione e della conversione, bensì dell'avvicinamento e dell'assimilazione. Riconoscimenti gratuiti ed ingenui, nell'assoluta reticenza delle radicali differenze oggi drammaticamente sotto gli occhi di tutti. L'immagine prevalente che la Chiesa diede di sé nel post-concilio, grazie allo "spirito conciliare" o - come lo chiamò Benedetto XVI - al "Konzils ungeist", fu di una Chiesa bella, giovane, aperta, comprensiva, misericordiosa, aliena da ogni condanna, desiderosa di perdono, nemica dell'intransigenza e della discriminazione.