La dimora delle quindici prostrazioni
Testo Italiano e Arabo.
Palermo, 2013; br., pp. 180, cm 12x17.
(Colapesce. 35).
collana: Colapesce
ISBN: 88-7676-497-6
- EAN13: 9788876764974
Testo in:
Peso: 0.16 kg
Il conciso canzoniere della poetessa contiene varie caratteristiche delle maqamat, dalla mistica alla musica. I tòpoi utilizzati nel divan della Gherib si riscontrano abbondantemente fra le opere della mistica islamica in entrambe le sue lingue principali, cioè il persiano e l'arabo. "La dimora delle quindici prostrazioni" dal punto di vista prosodico è un componimento moderno e i versi non seguono le regole della metrica quantitativa della letteratura classica arabofona. Probabilmente tra i vari temi presenti nella poesia della Gherib, il più interessante da trattare in questa breve introduzione è il dialogo surreale che emerge ampiamente nel corso del divan. Si tratta di domande, risposte, apostrofi e dialoghi esoterici che si svolgono fra i vari personaggi presenti nell'opera: ad esempio, tra la poetessa e il Signore, oppure il Veglio, o comunque un'altra esistenza suprema; personaggi sconosciuti e misteriosi che interloquiscono fra loro medesimi con un linguaggio pieno di riferimenti mistici e trascendentali. Per quanto riguarda la retorica, il canzoniere è abbastanza denso, con similitudini, allusioni, metafore, ripetizioni e paronomasie facilmente rintracciabili; ma in questo quadro retorico la figura più rilevante è l'allegoria. Un percorso che invita il lettore a scoprire lo splendore di un reame ignoto, situato tra l'Oriente e l'Occidente, la luce e l'oscurità, la realtà e l'immaginazione, lo spirito e la materia.