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Acacous - Un ritorno

Silvia Editrice

Cologno Monzese, 2002; br., pp. 48, cm 12x16,5.

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.08 kg


Spero tu capisca di esserti ormai incastrato. Caro Ili. Pubblichi "Niola Doa, un pretesto" poi, solo un anno dopo, questo "Acacous, un ritorno". Difficile aggiungere "rien ne va plus". Il prossimo potrebbe titolarsi "Mar Mar, un ricordo". Più drammaticamente "Tibesti, un rimpianto". Perché è uno dei luoghi sacri nei quali non puoi più metter piede. E non ha senso ripercorrere, sulle mappe, il viaggio di allora. Poiché quello che conta veramente, come ogni vittoria sportiva, è il prossimo. Quello che devi ancora fare e neppure sai quando riuscirai a metterlo in conto. L'irrequietezza, della quale qualcuno ha già scritto sino alla nausea, tesse una sottile tela di ragno, attorno ai nostri sensi piegandone solo alcuni alla rinuncia. Ma altri, più combattivi, respingendoli dentro l'insopportabile. Che si rivela, in fondo, questo sano quieto vivere. Tra condizioni e consumi. Tra compromessi e risvegli. Persino tra pretesti e ritorni, come noi ora.
Quando in Libia la prima volta? Esattamente dieci anni fa. Un'occasione fortuita. Mariagrazia a Roma conosce il responsabile della promozione del Turismo libico. Non paiono esistere basi organizzative. Si tratta di andare a vedere. Chi vorrà a tastare il terreno? Con Mariagrazia la sorella Carla, Maurizio Sala che abbiamo già apprezzato sul plateau de Jado e Popa Riva, una presenza sicura. Giancarlo e Marisetta.
Milano Roma Tripoli. Tripoli Ghat. Un aeroporto fatto solo di una pista di sabbia sovrastata da un vecchio fortino dei bersaglieri.
Sei ospite viziato in casa di Mansur.
Ti ritrovi su una pista che da Sud ti porterà a Sud Est, poi a Nord spaccato. Quindi ad Est di nuovo. Portato in giro senza uno straccio di cartina che, figuriamoci, qui sono aborrite dalla segretezza militare.
Entri tra le gole dell'Acacous come per aver sentito dire che vi sono custodite alcune delle più belle pitture rupestri degli ultimi ottanta secoli. Ti intrufoli senza troppe domande, che tanto le risposte non t'illuminerebbero la bussola. Hai l'onore, probabilmente è solo il piacere, di conoscere il capo del clan. Suo figlio domani ti porterà ad ammirare una delle sue tante scoperte su per una cengia. Alla sera, attorno al fuoco scarso, cuoco guida, autisti, con tre taniche ed un bidone vuoto, fan guerra alla solitudine. Ed il rullare neppur così lontano, ti accompagnerà tra le braccia di Morfeo. Con questi imprevedibili compagni d'avventura, diventati insostituibili compartecipi di ancora più impreviste vicissitudini, hai ormai instaurato un rapporto totale. Poiché è quello della sopravvivenza. E' quello delle buche scavate nella sabbia, sotto la quale agonizzano...

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