L'acerbo dei ricordi
La Vita Felice
Milano, 2023; br., pp. 116, cm 13,5x20.
(Le Voci Italiane. 127).
collana: Le Voci Italiane
ISBN: 88-9346-745-3
- EAN13: 9788893467452
Testo in:
Peso: 0.15 kg
La poesia si nutre della veglia dei sensi, ma anche delle idee che ne derivano e delle possibilità che essi prospettano. L'Autore è continuamente proteso a cogliere gli «intenti» solo accennati delle cose, e dai loro muti ammicchi, dagli avvertimenti e dai gesti che ne provengono, presta le sue parole alle cose, se ne fa interprete. Egli solo è in grado di intenderne il misterioso linguaggio, di raccoglierne i misteriosi messaggi. Isetta ha il culto della parola poetica, mille miglia lontana dalla "chiacchiera" e dal "linguaggio della tribù": una parola che non ha nulla di corrivo, ma pretende di schiudere nuovi orizzonti. [...] è interessante notare come Isetta, sostantivando l'aggettivo, dia consistenza (o evidenza) alla qualità delle cose, al loro aspetto sensibile e sensuale. Si può anche azzardarne una spiegazione, evidenziando lo sviscerato amore del poeta per la vita, di cui condivide con adesione creaturale, tra ammirazione e intimo struggimento, il destino ineluttabile di "essere-per-la-morte". La modernità di Isetta si sostanzia di echi o di riferimenti culturali che vengono da lontano. A cominciare dal suo culto della misura e della perfezione formale. Sebbene la metafora che egli predilige sia quella dell'orizzonte, del limite che separa il mondo fenomenico da quello che sta al di là, dove si perdono le navi e dove la vista, protesa a oltranza, insegue caparbia presagi di verità. E magari anche qualche miraggio di «follia felice». (dalla prefazione di Carlo Prosperi)