D'oro e di cemento
AmicoLibro
Capoterra, 2022; br., pp. 272, cm 15x21.
EAN13: 9791280026439
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Nel ridente paesino di Villaranci, vicino a Palermo, Mimmino, nato in una famiglia modesta, inizia a lavorare con il suo parrino mastro Michele a soli dieci anni: è il 1955. Michele insegna a Mimmino i valori dellonestà e del lavoro, la costruzione delle case a regola darte, ma poi vive egli stesso miseramente e non si può permettere più del mangiare. Vorrebbe essere come il suo amatissimo parrino, ma lentamente si accorge della sua ingenuità. Un pericoloso giro di cambiali e di affari sbagliati porta Michele a dover ipotecare la casa prima e rischiare di perderla poi, dovendo quindi chiudere la sua piccola attività, separandosi così da Mimmino. È il 1965, Mimmino ha ventanni quando inizia a lavorare per una grande impresa edile, senza più il suo parrino al fianco. Le macchine sportive, il giro di soldi lo portano nelle braccia di Don Ciccio, proprio colui che ha condotto alla rovina il suo padrino. Questo è il periodo de Il sacco di Palermo: unabnorme speculazione edilizia trasforma e distrugge il territorio della Conca doro, con i suoi preziosi mandarini, ormai surclassati da quelli di Giaffa, sommersi da unimmensa colata di cemento. Dietro a tutto questo la mafia, la corruzione e il malaffare. E Mimmino tradirà i valori di mastro Michele contribuendo a questo scempio.