La libertà sindacale dei militari. Profili di specialità nel bilanciamento tra principi costituzionali
Giappichelli Editori
Torino, 2024; br., pp. 304.
(Università degli Studi di Milano. Facoltà di Giurisprudenza. Dip. Diritto privato e Storia del Diritto. 182).
collana: Università degli Studi di Milano. Facoltà di Giurisprudenza. Dip. Diritto privato e Storia del Diritto.
EAN13: 9791221110395
Testo in:
Peso: 0 kg
La questione della libertà sindacale per i militari ha rappresentato, e tutt'ora rappresenta, un tema di grande complessità e rilevanza, che si colloca al crocevia tra interessi costituzionalmente garantiti e necessità istituzionali legate alla difesa dello Stato. Infatti, da un lato, la Costituzione italiana riconosce a tutti i lavoratori, ai sensi dell'art. 39, senza distinzioni, il diritto di associarsi in sindacato per tutelare i propri interessi professionali e collettivi. Dall'altro, l'organizzazione delle Forze armate impone limitazioni funzionali volte a garantire la disciplina, la coesione e l'efficienza operativa, principi fondamentali per l'assolvimento dei compiti istituzionali, come sancito dal combinato disposto degli artt. 52, 97 e 98 della Carta costituzionale. Per individuare appieno i confini della libertà sindacale in ambito militare, si è reso necessario, in via preliminare, analizzare i fondamentali tratti distintivi sia dell'ordinamento sindacale che di quello militare. Si è quindi analizzata l'imponente base teorica su cui poggiano le questioni normative e giurisprudenziali relative all'esercizio della libertà sindacale nel nostro ordinamento giuridico. Tale scelta, che peraltro rappresenta il passaggio introduttivo dello studio, ha permesso di comprendere come due sistemi apparentemente inconciliabili - quello sindacale, fondato sul riconoscimento di diritti individuali e collettivi, e quello militare, costruito su una struttura rigida e gerarchica - possano non solo coesistere, ma cooperare fra loro.