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Marzabotto parla

Franco Cosimo Panini Editore

Modena, 2007; br., pp. 176, 24 ill. b/n, cm 15,5x21,3.
(Mirabilia Italiae).

collana: Mirabilia Italiae

ISBN: 88-248-0341-5 - EAN13: 9788824803410

Soggetto: Saggi (Arte o Architettura),Saggi Storici

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Luoghi: Italia

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.15 kg


L'OPERA Milleottocento massacrati. Una strage immane che reca il nome di Marzabotto. La situazione strategica della guerra, l'altissimo numero di vittime civili (per la maggior parte donne, vecchi e bambini), le fasi preliminari dell'azione, le modalità dell'esecuzione di massa, fanno dell'eccidio di Marzabotto la più orrenda delle stragi compiute in Italia dai nazifascisti e una delle più efferate tra quelle perpetrate dai nazisti in tutta Europa.
Marzabotto parla raccoglie le testimonianze dirette degli scampati all'eccidio, ricostruendo la tragedia in tutta la sua scarna e terribile drammaticità. Una fanciulla, Lidia Pirini, che si leva da sotto il cumulo dei centocinquanta massacrati nel cimitero di Casaglia. Laura Musolesi che sfugge al colpo alla nuca sparatole da un tedesco.
Carlo Cardi, che dopo avere visto bruciare la moglie, si getta contro la mitragliatrice ma resta miracolosamente illeso. Così, per un caso incredibile, alcune decine di condannati scampano alla morte e raccontano in questo libro l'inferno dei vivi di Marzabotto.

L'AUTORE Renato Giorgi nacque il 26 febbraio 1916 a Battaglia Terme, in provincia di Padova. Alla vigilia della guerra entrò a far parte del movimento "Giustizia e Libertà", operante a Bologna, e nel 1942 fu inviato sul fronte russo come ufficiale di cavalleria. Dopo la ritirata, nel settembre 1943 entrò a far parte del Partito d'Azione e nella primavera 1944 fu inviato nella zona di Castel d'Aiano dove partecipò all'organizzazione delle formazioni partigiane "Giustizia e Libertà". Passato nel Frignano, collaborò con Mario Ricci "Armando" durante la Repubblica di Montefiorino e per tutto l'inverno 1944-1945, con la divisione "Armando", partecipò a tutti i combattimenti contro l'esercito tedesco. Colpito da una grave malattia per cause belliche, rifiutò per due volte la medaglia d'oro al valor militare, che riteneva spettasse ai caduti, e nel 1956 e nel 1960 venne eletto sindaco di Sasso Marconi nelle file del Partito Socialista. Morì nel 1985.

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