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A. I. 20 Artiste in Italia nel Ventesimo Secolo

Gli Ori

Pistoia, 2004; br., pp. 280, ill. b/n e col., cm 24x30.

ISBN: 88-7336-120-X - EAN13: 9788873361206

Soggetto: Collezioni,Pittura,Saggi (Arte o Architettura),Scultura

Periodo: 1960- Contemporaneo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1.56 kg


a.i. 20 artiste in italia nel ventesimo secolo è il titolo del volume editato da Gli Ori che documenta e illustra la mostra, dall'omonimo titolo, allestita dal 10 luglio al 10 ottobre 2004 al Palazzo Mediceo di Seravezza (Assessorato alla Cultura del Comune di Seravezza). Una rassegna, a cura di Pier Paolo Pancotto ed Elena Lazzarini, che intende proporre per la prima volta in maniera vasta e in un contesto specifico una selezione di alcune delle figure più significative attive nell'ambito artistico italiano dall'inizio del ‘900 ai giorni nostri. Tra le autrici selezionate: Emma Ciardi, Elisabeth Chaplin, Rosa Menni Giolli, Regina, Pasquarosa, Antonietta Raphael, Daphne Maugham, Carla Accardi, Bice Lazzari, Dadadmaino, Grazia Varisco, Carol Rama, Marina Lai, Ketty La Rocca, Bruna Esposito, Liliana Moro, Eva Marisaldi, Monica Bonvicini, Grazia Toderi, etc.
Il volume raccoglie i testi di Pier Paolo Pancotto, Elena Lazzarini, Giorgina Bertolino, Flavia Matitti, Susanna Ragionieri, Sergio Rebora, Vittoria Surian, Chiara Toti, ed apparati bio-bibliografici a cura di Alberto Salvadori.
Pier Paolo Pancotto, Artiste a Roma nel XX secolo (ed oltre), ci propone un ampio saggio sulle presenze femminili attive a Roma in campo artistico nel corso del Novecento, per poi concludere che "superato il carattere pionieristico e il tono di continua riscoperta che ancora l'avvolgono, lo studio sulla presenza femminile nell'arte romana dal ‘900 ad oggi deve giungere ad un punto di svolta, soprattutto in termini qualitativi. Che parta da un presupposto: la sua integrazione con i più tradizionali tracciati storico-critici sul XX secolo è un fatto ormai acquisito, lontano da ogni possibile ripensamento. Tanto più che Roma, in virtù delle proprie specificità genetiche e culturali, anche nel meno brillante, ha sempre dimostrato - e dimostra tutt'ora - una assoluta capacità ad accogliere ogni voce, anche la più lontana e quella meno prossima alle proprie consuetudini, metabolizzando ogni cosa con estrema naturalezza...Si tratta solo di metterere a fuoco una situazione rimasta per troppo tempo in ombra pronta, invece, a concedere non porche sorprese, non solo ai più distratti e ai meno attenti".
Nel suo testo, dal titolo Artiste, critiche, operre e mostre. 1940-2004: passaggi a Nord-Ovest, Giorgina Bertolino così scrive: "Impiego una metafora geografica per raccontare di un viaggio che vede insieme artiste e critiche. Una sorta di spedizione, a tratti dichiarata e a volte casuale, che con il suo bagaglio di opere, mostre e scritti, attraversa più di cinquant'anni della storia artistica italiana. L'immagine mi è funzionale per diverse ragioni: contiene l'idea del passaggio e quindi di una scansione fatta di tappe, allude a unìarea geografica - quella del Nord-Ovest, alla quale questo saggio è dedicato - e, infiine, nel suo rimando a un'esplorazione, riferisce della centralità dell'esperienza come forma di scoperta ed esercizio di conoscenza. Ho posto come data di partenza il 1940, anno di nascita dell'Appassionata di carol Rama e, come sosta provvisoria, l'anno di questa mostra...".
In In dimestichezza con le muse. Collezioniste e galleriste d'arte contemporanea in Italia nella prima metà del Novecento, Chiara Toti descrive il "tentativo di ricognizione": "che certo non ha la pretesa di essere esaustivo, sulla presenza di collezioniste e mercanti donne in Italia nella prima metà del secolo, al di là della figura eccentrica e isolata della marchesa Casati, il percorso si dipana proprio a partire dagli anni Venti in cui si assiste all'emergere del mecenatismo illuminato di Herta Wedekind Ottolenghi. Prosegue poi nel decennio successivo con la coraggiosa attività delle prime galleriste e approda negli anni Quaranta agli interventi dell'Ufficio dell'Arte Contemporanea di Giuseppe Bottai, per concludersi con l'apertura internazionale dell'esperienza di "Numero" di Fiamma Vigo che ci proietta nella seconda metà del secolo".
Sergio Rebora ripercorre i brani più salienti della storia artistica femminile in una sorta di triangolo geografico: Torino, Milano e Genova dall'inizio del secolo alla seconda guerra mondiale, offrendo al lettore un'attenta analisi dell'attività artistica femminile italiana.: dall'osservatorio privilegiato di inizio secolo che è la città di Torino, all'intenso fermento del capoluogo lombardo alla feconda "fucina" genovese.
Il volume si completa di un ampio apparato fotografico con suggestive immagini a colori.

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