Architettura dell'imitazione. Teoria dell'arte e architettura fra XV e XX secolo
Alinea Editrice
Firenze, 2005; br., pp. 168, ill. b/n e col., cm 14x21.
(Saggi e Documenti. 205).
collana: Saggi e Documenti
ISBN: 88-8125-936-2
- EAN13: 9788881259366
Soggetto: Edilizia e Materiali,Saggi (Arte o Architettura),Urbanistica e Viabilità
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento,1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Luoghi: Nessun Luogo
Testo in:
Peso: 0.29 kg
L'idea che l'opera d'arte sia imitazionedella natura ha caratterizzato il pensiero occidentale per almeno due millenni. I miti classici sulla nascita delle arti, da Democrito ad Aristotele, da Vitruvio a Plinio, si radicano nell'immagine ancestrale dell'uomo che, imitando, trae dalla natura il proprio sapere. La ripresa umanistica e rinascimentale di quell'idea fonda, in modo determinante, la cultura artistica d'età moderna sino a tutto l'Ottocento e oltre. In quel contesto, la dottrina mimetica caratterizza il rapporto dell'artista con la propria opera e con la propria creatività. Non è, quindi, possibile pensare alla storia dell'arte d'età moderna senza avere ben presente che essa trova fondamento nella mimesiartistica e che, questa, rappresenta un elemento di "lunga durata" che ne innerva la vicenda. Non fa eccezione, naturalmente, la storia dell'architettura. Così, il titolo di questo saggio, Architettura dell'imitazione, individua da subito il contenuto essenziale che lo informa: interpretare alcuni momenti nodali nella storia dell'architettura fra XV e XX secolo alla luce della dottrina mimetica dell'arte. Ovvero, detto in termini più familiari e ricorrenti nella critica d'arte, vuole interpretare, sub specie imitationis, fasi cruciali della cultura architettonica moderna: dal classicismo rinascimentale alla "scarabattoleria" barocca, dal neogotico all'eclettismo, dal rigore compositivo dei Beaux-Arts alla tarda stagione del tradizionalismo. Il rapporto dialettico fra progetto e imitazione rappresenta, allora, una sorta di fil rougeche tiene insieme, pur nelle diverse varianti, quadri stilistici assai distanti fra loro e ne risalta gli elementi di continuità e di autonomia rispetto al nostro modo di pensare l'opera d'arte.