Decorare i palazzi da Raffaello a Zuccari
Artemide Edizioni
Roma, 2020; br., pp. 336, ill. b/n e col., cm 21x29.
(Arte e Cataloghi).
collana: Arte e Cataloghi
ISBN: 88-7575-345-8
- EAN13: 9788875753450
Soggetto: Pittura
Testo in:
Peso: 0.65 kg
Come l'architettura costruita o rinnovata del palazzo, la decorazione pittorica degli interni rispondeva ad un progetto di affermazione e di promozione del committente, ad un progetto di vita. Anche nella sua realizzazione il fattore tempo assumeva una importanza specifica, tanto più se interveniva una improvvisa accelerazione per scadenze connesse a nomine, matrimoni o arrivi importanti. La garanzia da parte degli artisti dei tempi di consegna dei lavori, dopo o insieme, da parte del committente, alle inclinazioni del gusto artistico, alle disponibilità finanziarie, ai rapporti, al contesto, era uno dei criteri che potevano orientare la scelta del pittore. Anche nel periodo qui preso in considerazione, si può in generale osservare che il registro per l'incarico era molto vario.Vi sono artisti di riconosciuto talento, incluso quello organizzativo, come Perino del Vaga,Taddeo Zuccari o Vasari, garanti non solo di alta qualità ma anche di rapidità di esecuzione. Ad una fascia decisamente inferiore appartengono i "pratici", gli impresari-pittori, i direttori di cantiere come, ad esempio quell'Adriano Spineo che nel 1555-1556 riceve i pagamenti per il gruppo, composto da Taddeo Zuccari, Leonardo Cungi e Francesco da Siena, al lavoro nell'appartamento del cardinale Carafa nelTorrione dei PalazziVaticani. In Appendice: un censimento di 1.500 numeri tratto dai documenti di archivio (1540-1570) sul lavoro di pittori e stuccatori nei maggiori palazzi romani (collocazione e tipo di intervento, cronologia, compensi), a cura di Patrizia Di Benedetti e Alessandro Giammaria