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Architetture del lavoro. Città e paesaggi del patrimonio industriale

Forma Edizioni

Firenze, 2021; ril., pp. 384, ill. b/n e col., cm 24x31.

Altre edizioni disponibili: English edition 88-5521-025

ISBN: 88-5521-021-1 - EAN13: 9788855210218

Soggetto: Architettura e Arte Civile,Saggi (Arte o Architettura),Storia dell'architettura

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1.1 kg


Pubblicato con il contributo del Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo, il volume rappresenta un'importante novità nel panorama internazionale degli studi urbani e territoriali per tre motivi essenziali. Il primo riguarda la convergenza delle competenze di un architetto e di uno storico dell'economia, che, dopo aver interpretato nelle rispettive introduzioni l'evoluzione del patrimonio industriale dal punto di vista delle loro discipline, hanno selezionato, classificato e analizzato nella loro evoluzione sul lungo periodo quasi 200 casi studio di tutti i continenti. Il secondo riguarda la comparazione sistematica tra le diversificate tipologie insediative che hanno costituito le "opere sociali" dell'industria, identificate in molti modi (mill towns, mining towns, cité ouvrières, bruk städer, colonias industriales, villaggi operai, città sociali, villes usines, company towns, corporate cities). Il terzo riguarda l'ampliamento della scala spaziale e temporale adottata per l'osservazione del patrimonio industriale. Il volume è strutturato su quattro sequenze temporali (origini, espansione, modernizzazione, ripresa) inquadrate da altrettante "aperture" scritte dagli autori, per favorire l'approccio ai 65 casi studio maggiori, costituiti da singoli episodi insediativi o raggruppati in base alla classificazione tipologica (ad es. le città del rame scandinave, i siti minerari della Vallonia, le manifatture reali francesi, le città del Lowell System, le colonie tessili catalane, le colonie Krupp, le città giardino, le città dell'orologeria svizzere, quelle di Bata, della Ford Motor Company o quelle siderurgiche russe). Le schede sono state redatte dagli stessi autori e da specialisti di università italiane e straniere, invitati come corrispondenti. Il libro è completato da un repertorio di 120 ulteriori casi di studio, redatto dagli autori, per offrire l'immediata percezione di quale sia la consistenza tipologica di altri rilevanti esempi di città e paesaggi industriali presenti in tutti i continenti. Il volume conta su un ricco apparato iconografico costituito da immagini e disegni d'archivio e da riprese satellitari e fotografie delle condizioni attuali dei luoghi indagati. Il comitato scientifico internazionale che ha monitorato il progetto di ricerca comprende figure prestigiose come Federico Bucci, Konstantin Dmitrievich Bugrov, Margaret Crawford, Pierre-Yves Donzé, Sara Marini, Cristina Meneguello, Lucie k. Morisset, Valérie Nègre, Massimo Preite, Julion Sobrino Simal, Horacio Torrent, Mark Watson. Tra loro Lucie K. Morrisset ha firmato la prefazione e Massimo Preite la postfazione del volume: la prima identifica la ricerca sul patrimonio industriale come "un'opera aperta", la seconda analizza i criteri adottati dall'UNESCO per includere alcuni dei siti indagati nella Lista del Patrimonio dell'Umanità.

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