La predittività delle decisioni
Giuffrè Editore
Milano, 2022; br., pp. XIII-185.
(Informatica Giuridica).
collana: Informatica Giuridica
ISBN: 88-288-3742-X
- EAN13: 9788828837428
Luoghi: Italia
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Lo studio di Giovanni Pasceri affronta, in modo rigoroso e scientifico, le problematiche riguardanti il tema dell'intelligenza artificiale applicata alla funzione giurisdizionale. L'elaborato esamina in modo chiaro e organico il tema della predittività e della prevedibilità delle decisioni giudiziarie analizzando il sistema neurale dell'agente intelligente e i limiti computazionali tipici della matematica probabilistica applicata al campo del ragionamento speculativo. Il volume, infine, presenta interessanti spunti di riflessione sul naturalismo biologico. Lo studio denota un approccio critico e note di originalità circa le ragioni dell'incapacità della rete neurale artificiale di intus legere ovvero di avere "coscienza" del suo facere. Nell'ambito del diritto mancava una riflessione scientifica che trattasse, in modo multidisciplinare, il tema della scienza processualistica, esponendo i limiti applicativi dell'intelligenza artificiale nella scelta della norma da applicare e nella valutazione del caso concreto. Il diritto, come afferma Pasceri, non è solo evidenza scientifica o statistica ma costituisce una scienza argomentativa che necessita dell'intermediazione di un artifex che valorizza l'intelligenza euristica tipica delle decisioni umane, naturalmente contrapposta a quella algoritmica. Solo attraverso l'intermediazione del giudice la lex diventa ius: la norma generale ed astratta acquisisce attualità. Il saggio evidenzia, infine, la sterilità dell'accostamento del nostro sistema giurisdizionale ai sistemi common law in cui il precedente è assunto come criterio della giustificazione della decisione in modo da garantire eventuali illiberali ritorni storici non avendo i paesi common law vissuto l'esperienza delle costituzioni borghesi e il "decentramento" delle funzioni pubbliche. Il richiamo al precedente, dunque, svolge la funzione di preservare la funzione giudiziale ricorrendo l'uno al precedente, l'altro alla funzione nomofilattica degli organi di vertice giurisdizionali. L'agente intelligente può determinare, nel tempo, un crescente utilizzo nell'ambito dell'amministrazione giudiziaria sempreché venga riconosciuto al giudice e alle parti processuali la libertà, l'autonomia e l'indipendenza nell'esercizio delle proprie funzioni e attribuzioni in una visione - naturalmente - antropocentrica. Lo studio di Pasceri delinea, infine, la responsabilità delle parti e del giudice nell'ipotesi in cui venga utilizzato un applicativo "intelligente" senza possedere adeguate competenze tecniche. Per la sua sistematicità e chiarezza il volume rappresenta un valido contributo per approfondire le tematiche dell'intelligenza artificiale per avvocati, magistrati e studiosi del diritto nonché come testo universitario per lo studio della disciplina dell'informatica giuridica.