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Pane nero o fame nera. Cibo e cucina in Calabria (XVIII-XIX secolo)

Rubbettino Editore

Soveria Mannelli, 2018; br., pp. 208, ill., cm 14x19.
(SS19).

collana: SS19

ISBN: 88-498-5473-0 - EAN13: 9788849854732

Soggetto: Società e Tradizioni

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento,1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Luoghi: Calabria e Basilicata

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.44 kg


La Calabria ha vissuto per secoli una condizione di isolamento e, tuttavia, le produzioni erano condizionate dai mercati stranieri. Gran parte degli alimenti oggi considerati tipici della cucina regionale sono stati introdotti nel corso dei secoli dopo resistenze, scontri e patteggiamenti. La predominanza di piatti a base vegetale nella dieta della popolazione non era frutto di un comportamento virtuoso dettato dall'esperienza, ma conseguenza del bisogno, della costrizione e della miseria. I contadini consumavano quotidianamente cibi che non necessariamente apprezzavano: è miegliu nivuru pane ca nivura fame, sentenziava un proverbio calabrese. E, intanto, amavano le maschere carnevalesche che avevano uno sconfinato appetito e immaginavano mondi utopici difficili da raggiungere, al pari di quegli alberi della cuccagna a cui erano appesi capretti, salumi e formaggi.

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