Stessa misura, stesso peso, stesso nome. La Sicilia e il modello metrico decimale (secc. XVI-XIX)
Edizioni Carocci
Roma, 2014; br., pp. 172, cm 15,5x22,5.
(Biblioteca di Testi e Studi. 941).
collana: Biblioteca di Testi e Studi
ISBN: 88-430-7381-8
- EAN13: 9788843073818
Soggetto: Regioni e Stati,Saggi e Studi sull'antichità,Saggi Storici
Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico,1000-1400 (XII-XIV) Medioevo,1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento,1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Luoghi: Italia,Sicilia
Testo in:
Peso: 0.254 kg
Questo libro racconta la storia della riforma dei sistemi metrico-ponderali in uso in Sicilia dal Medioevo all'Unità d'Italia. Il controllo da parte del sovrano del sistema ponderale costituiva una premessa necessaria per la riduzione dei particolarismi locali e per l'esercizio di un forte potere centrale. Su questo terreno feudatari, consoli delle arti, mercanti e altri rappresentanti dei ceti svolgono una battaglia contro il tentativo di imporre le misure del re a scapito delle molteplici realtà preesistenti. A cavallo tra Sette e Ottocento, l'abate Giuseppe Piazzi, astronomo fondatore della Specola palermitana e scopritore dell'asteroide Cerere Ferdinandea, si colloca al centro di questa storia con i suoi programmi metrici, le sue idee scientifiche, i suoi progetti di legge. La Deputazione da lui presieduta fu impegnata nel compito di ricondurre ad unità il complesso delle misure in uso nell'isola: un'impresa defatigante che durò anni e che ebbe il suo primo approdo nella legge del 31 dicembre 1809 con la quale si varò il Codice metrico siculo. Il progetto di Piazzi, scontrandosi sia con gli interessi particolaristici locali sia con l'opposizione degli autorevoli accademici napoletani (assertori del sistema metrico decimale), è destinato a soccombere tanto che la Sicilia si presenta all'appuntamento con l'Unità con un sistema metrico in profonda crisi di credibilità.