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Il memoriale italiano di Auschwitz. L'astrattismo politico di Pupino Samonà

Gruppo Editoriale Kalos

Palermo, Centro d'Arte Piana dei Colli di Villa Alliata Cardillo, 18 febbraio - 20 marzo 2010.
A cura di Ingarao Giulia.
Palermo, 2010; br., pp. 64, ill. b/n, 16 tavv. col., cm 22,5x24.
(Arte&Immagini).

collana: Arte&Immagini

ISBN: 88-89224-83-5 - EAN13: 9788889224830

Soggetto: Pittura,Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura)

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.44 kg


IlMemoriale italiano ad Auschwitz, significativa opera corale del Novecento, venne realizzato nel 1979 all'interno del Blocco 21 del campo di Auschwitz su progetto dello Studio BBPR diMilano (Banfi, Belgiojoso, Peressutti, Rogers) e oggi rischia di essere distrutto o spostato, quindi decontestualizzato, perché considerato, secondo la nuova politica museale, inattuale e poco didascalico.
Pupino Samonà (Palermo 1925-2007) ha dipinto le 22 strisce ispirate al testo "Al Visitatore" di Primo Levi che, in un'ossessiva alternanza di vuoto e pieno, si avvolgono sul supporto elicoidale ideato da BBPR (la superficie dipinta è più di 600 metri quadrati). L'esito della collaborazione fra Pupino Samonà, BBPR, Primo Levi, Luigi Nono - che ha concesso l'utilizzo permanente della sua composizione Ricorda cosa ti hanno fatto in Auschwitz- e Nelo Risi - incaricato della regia delMemoriale - è un'opera corale di notevolissimo impatto estetico ed emotivo.
"Nella sua lotta con lamateria per rappresentare l'invisibile, ilMemoriale di Auschwitz costituì un'importante parentesi.Una parentesi che Pupino Samonà non riusciva a chiudere - scrive Giulia Ingarao nel testo in catalogo - dato che era difficile per lui accettare che troppi avessero ignorato e continuassero ad ignorare quel monumento allaMemoria che tanto sforzo fisico ed emotivo gli era costato insieme a Belgiojoso, Levi e Risi, e a tutti coloro che, insieme a loro, avevano lottato." Oggi che il Memoriale rischia di essere smantellato o decontestualizzato questa mostra vuole essere un momento di riflessione e un tentativo di comprensione di questo sradicamento della memoria.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci