Il Culto di Cibele Frigia e la Sicilia. Santuari Rupestri ed Iconografia delle Dea
Libreria Editrice L'Erma di Bretschneider
Roma, 2009; cartonato, pp. 156, ill. b/n, 21 tavv. col., cm 17,5x25.
(Studia Archaeologica. 168).
collana: Studia Archaeologica
ISBN: 88-8265-560-1
- EAN13: 9788882655600
Soggetto: Architettura e Arte Religiosa,Saggi e Studi sull'antichità
Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico
Extra: Icone
Testo in:
Peso: 0.7 kg
Chi è Cibele, la Magna Mater? Da questa domanda, la cui risposta sembrerebbe semplice ma che in realtà si rivelerà assai problematica, inizia un lungo e tortuoso percorso che porterà dalla Sicilia al Vicino Oriente antico. Divinità enigmatica e poliedrica, anche se dalle funzioni apparentemente evidenti, riassunte nel titolo di Madre degli dei cui comunemente viene associata nel mondo greco, Cibele è venerata in epoca storica da Focea a Marsiglia e di solito è considerata erede della Matar frigia. Le testimonianze metroache in Sicilia non sono particolarmente numerose e significative, con la sola, straordinaria eccezione del santuario rupestre di Akrai (l'attuale Palazzolo Acreide): un unicum nel Mediterraneo occidentale. Se l'iconografia della dea di Akrai richiama decisamente modelli greci, la tipologia del santuario evoca altrettanto decisamente i santuari rupestri disseminati ovunque negli altopiani frigi. Le linee di possibili trasmissioni tra Sicilia e Anatolia in epoca pregreca vengono dettagliatamente descritte dall'autrice con soluzioni innovative, nonostante la particolare complessità del tema, in un lavoro che si distingue per il rigore metodologico e per la documentazione aggiornata in campo archeologico ed ancor di più in quello storico-religioso.