Aperture all'immaginario. Tra archeologia africana e incertezze
Quodlibet
Macerata, 2017; br., pp. 153, ill., cm 15x21.
(Biblioteca Passaré).
collana: Biblioteca Passaré
ISBN: 88-229-0109-6
- EAN13: 9788822901095
Soggetto: Saggi (Arte o Architettura)
Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico
Testo in:
Peso: 0.28 kg
Traendo frutto dalla sua lunga esperienza nel campo dell'archeologia africana, l'autore propone qui una nuova via metodologica all'interpretazione delle tracce materiali lasciate dalle più antiche culture. A essere ripensato, nei suoi metodi di lavoro ma soprattutto nel modo di guardare le testimonianze del passato, è proprio il mestiere dell'archeologo, nel suo confronto con le testimonianze "dimenticate" - dell'uomo preistorico, ma anche dell'uomo contemporaneo. È un approccio che tiene conto delle tracce "immateriali", più difficili da cogliere, ma inestimabili, pur nella loro fondamentale "incertezza", per chi ambisca a restituire una dimensione sensoriale più estesa alla ricostruzione del passato. Solo così è possibile ascoltare il racconto che anche i più modesti reperti - odorosi di fumo, di cibo e di terra - custodiscono, rivelando, al pari dell'arte, le tracce dell'"archeologia della bellezza" celata nell'immenso giacimento dell'umana quotidianità, anche in quella di un lontano passato senza memoria scritta. L'esperienza dell'invisibile e dei residui fantasmatici dell'uomo preistorico, inoltre, risulta di grande utilità materiale per l'antropologo, che può infatti riconoscere nel presente, in alcune abitudini e atteggiamenti - pratici quanto mentali - delle tribù del deserto, gli echi di un'antichità immemoriale.