Per una vera storia del bandito Pac Paciana «ol padrù dela Àl Brembana»
Corponove Editrice
Bergamo, 2019; ril., pp. 88, ill. col., cm 15,5x23.
ISBN: 88-99219-75-3
- EAN13: 9788899219758
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
Luoghi: Lombardia
Testo in:
Peso: 0.29 kg
Vi è fitta trama di innumerevoli documenti con fatti e misfatti, il cui ordito sono i casati, le parentele e i commerci. Ne risulta un arazzo vivo di un Luogo: Zogno e la Valle Brembana; di un Tempo: pochi decenni tra '700 e '800, tra Venezia e Napoleone; di famiglie già segnate dal destino che si concluderà con una testa mozzata esposta come terribile trofeo alla Fara di Bergamo. Così finì Vincenzo Pacchiana, il Pacì Paciana, ol padrù dela Àl Brembana. Aveva undici anni quando il padre Giovanni Battista fu ferito mortalmente da tre coltellate in quel di Poscante davanti alla chiesetta di Sant'Antonio Abate. Era il 2 maggio 1784, aveva 49 anni (fu un duello al coltello? Lo stesso giorno, vicino alla stessa chiesa, fu ucciso con otto coltellate certo Marco Antonio Ruggeri). Dieci anni prima, il fratello Pietro Pacchiana, di 36 anni, aveva fatto la stessa fine, ma con cinque coltellate, nonostante il perdono della famiglia Gavazzi per avere Pietro ucciso il loro Giovanni di 25 anni. Il nostro Vincenzo-Pacì Paciana, ebbe subito cattivo esempio dal fratello Angelo, che nel 1792 era stato pubblicamente perdonato per un colpo d'archibugio non andato a "buon" segno, e l'anno dopo lui e Vincenzo compirono un furto in casa del parroco, perdonati dieci anni dopo con pubblico documento. Come per ogni giallo, ci fermiamo al prologo non tacendo tuttavia che la moglie Angela Sonzogni di benestante famiglia, tanto che morendo i suoi avi chiedevano centinaia di messe in suffragio, rimase orfana a dieci anni per la morte in prigione del padre coinvolto nell'uso illegale di armi. Angela e Vincenzo si sposarono due volte per via di intricata parentela, con scandalosa vita in comune, osteggiata da parroco fino al secondo matrimonio, per il quale intervenne persino il vescovo Dolfin. Prosegue il libro con racconti di usura, di liti d'osteria, di acquisti, vendite, eredità, di prestiti richiesti a Venerande Misericordie, Congregazioni di Disciplini Bianchi, Scole del Santissimo. In questo turbine di fatti e ingiustizie sociali, il nostro Vincenzo, talvolta fra le simpatie della povera gente, si diede alle estorsioni contro famiglie benestanti zognesi, arrivando al sequestro dell'oste Bortolo Bonetti per ottenerne un alto riscatto, finché la polizia francese pose ricche taglie sulla sua testa. Per sfuggire alla cattura, uccise uno dopo l'altro due gendarmi francesi, ma...