Onomastica aramaico-greca. Un tentativo di ricostruzione della fonologia del nabateo. Ediz. critica
Edizioni dell'Orso
Alessandria, 2020; br., pp. 120, cm 17x24.
(Fonti e Studi di Storia Antica. 23).
collana: Fonti e Studi di Storia Antica
ISBN: 88-3613-031-3
- EAN13: 9788836130313
Soggetto: Saggi e Studi sull'antichità
Testo in:
Peso: 0.28 kg
"La varietà di aramaico parlato dai Nabatei, un popolo di commercianti dell'Arabia antica, è attestata solo a livello epigrafico, attraverso numerosi graffiti ed iscrizioni di varia natura, già a partire dal II secolo a.C. Il nabateo, così come le altre varietà aramaiche coeve, non segnava mai le vocali brevi all'interno delle parole, limitandosi ad indicare solo quelle lunghe, eccettuati i casi di lettura ambigua di una parola in cui serviva una "guida" alla lettura tramite le matres lectionis. Durante il periodo ellenistico e romano, il greco, o meglio la koine, si impose come lingua veicolare e di cultura sulle nascenti varietà di aramaico che si svilupparono direttamente dall'aramaico d'Impero; in questa fase storica si hanno attestazioni di iscrizioni bilingui, aramaico-greche, nonché monolingui. Base di partenza della ricerca è lo studio sistematico delle iscrizioni bilingui, vergate in aramaico nabateo e in greco, che contengono nomi nabatei redatti in greco, e delle iscrizioni monolingui greche in cui sono presenti nomi nabatei; (...)'".