Il mio Enzo Biagi. Come l'ho visto, conosciuto, intervistato
Edimond
Citta di Castello, 2009; br., pp. 109, cm 13,5x21.
ISBN: 88-500-0416-8
- EAN13: 9788850004164
Soggetto: Periodici,Società e Tradizioni
Testo in:
Peso: 0.52 kg
"Era il Mennea del nostro giornalismo, tant'è che gli rimproveravano di scrivere troppo. Il lavoro non gli dava tregua e lui, da par suo, tregua non chiedeva e non voleva. [...] I suoi libri il pubblico li beveva d'un fiato, come bicchieri di Soave. E soavemente li tracannava anche chi era astemio (o già ubriaco). Era chiaro che Biagi avrebbe smesso di scrivere soltanto quando il pubblico avrebbe smesso di bere, cioè di leggere. [...] Trattava un capo di governo come avrebbe trattato un operaio, e trattava l'operaio come avrebbe trattato un capo di governo. [...] Celebre, era fra i più celebrati giornalisti italiani, eppure pareva non accorgersi della propria importanza. Ed era timido, timidissimo. Non di rado l'ho visto arrossire, impacciarsi, imbarazzarsi. [...] Aveva sempre l'aria del fanciullo meravigliato per il fatto che ci si rivolgesse a lui con la considerazione che normalmente si riserba a persone autorevoli. [...] La sua modestia mi ha sempre fatto sorgere un dubbio: forse Enzo Biagi non sapeva di essere Enzo Biagi. E un giorno gliel'ho detto: 'Credo che lei, Enzo Biagi, non sappia di essere Enzo Biagi: possibile che nessuno ancora gliel'abbia detto?' Ridemmo di cuore davanti a una tazzina di caffè 'macchiato'." Tony Golia