Giornalismo del dopoguerra. Tra memoria e rimozione
Odoya
Bologna, 2009; br., pp. 235, ill., cm 16x21,5.
(Odoya Library. 8).
collana: Odoya Library
ISBN: 88-6288-035-9
- EAN13: 9788862880350
Soggetto: Saggi Storici
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Luoghi: Italia
Testo in:
Peso: 0.348 kg
Al termine della Seconda guerra mondiale l'Italia è un paese insanguinato, dilaniato da conflitti umani e politici, al contempo è una terra di confine, l'ultima appendice occidentale sul Mediterraneo. Quale ruolo hanno avuto i giornali in questa situazione? Un ruolo principale, il veicolo tra le necessità del governo e la reazione del paese. Il desiderio collettivo di chiudere i conti con il passato trova risonanza perfetta sulle pagine dei quotidiani, appena tornati nelle mani dei vecchi proprietari. Si assiste così a una lenta ma inesorabile rimozione della memoria dei conflitti appena sopiti. Il racconto, attraverso le parole dei giornalisti e gli articoli più significativi, del giornalismo italiano nell'immediato dopoguerra, dal processo Kesselring (descritto da Indro Montanelli nel 1947), alla cicatrice visibile di filo spinato a tagliare il territorio della Venezia Giulia e dell'Istria. La storia dei conflitti presenti in Italia, tra antifascisti e anticomunisti nella quale i giornali giocarono un ruolo politico, reso esplicito anche dall'analisi degli assetti proprietari delle maggiori testate italiane. La rappresentazione che i giornali e i media danno della società diventa il fatto stesso: ciò che non è raccontato non è mai esistito. L'ansia di rimozione degli italiani appena usciti dagli orrori della guerra si sposa con quella dei proprietari dei giornali, del governo e dell'opposizione.