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Montanaro di Pianura

Corponove Editrice

Bergamo, 2005; br., pp. 160, ill., cm 14x22.

ISBN: 88-87831-43-2 - EAN13: 9788887831436

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.77 kg


Perché questo libro È stato detto che ogni autobiografia è un atto di presunzione, ed è quasi sempre vero. Ma questa non è un'autobiografia; volevo raccontare di un personaggio che legasse tra loro alcuni "momenti" di una vita qualunque, per dire come gli fosse accaduto di nascere in pianura, di conoscere la montagna in circostanze, in fondo, banali e di averla, adagio adagio, scelta come terra di elezione.
Anche dopo la rivelazione, il protagonista rimane uno qualunque: non è un alpinista famoso, non è un conquistatore di pareti inviolate, non è, come si diceva una volta un "sestogradista"; più che altro si rivela un montanaro. Quando mi sono reso conto che, in realtà, questo era anche il mio caso personale, ho pensato di usarmi, come esempio, per dimostrare che la montagna - anche dove non è "estrema", ma è soprattutto un'atmosfera e un mondo - può dare un senso a molti dei nostri giorni. A me è capitato.
Nella nostra vita, non ci sono una sola data e un solo luogo di nascita: ogni volta che c'è una scoperta, ogni volta che incontriamo qualcosa di veramente nuovo comincia un altro conteggio. Bene, l'inizio del mio rapporto con il mondo in salita ha - nel bene e nel male - una vecchia data, il 1924, e un luogo di nascita ben preciso: l'Alta Valle Brembana e in particolare un minuscolo paese, Piazzolo. Ci siamo incontrati quando io avevo due anni e il legame continua. E non cominciamo con la solita tiritera: perché? come mai? ne valeva la pena? cosa ci trovi?
Sono tutte domande inutili, questi sono rapporti che non hanno bisogno di spiegazioni e, del resto, non si dice che l'amore è cieco? Attenzione: questa è soltanto una battuta. In verità quando mi sono innamorato di Piazzolo e dell'Alta Valle, avevo una vista perfetta: dieci decimi!
Ritengo opportuno segnalare che episodi e personaggi del racconto Fine di una estate sono di fantasia, anche se intrecciati intorno a un nocciolo di realtà. Per qualche altro testo sono state utilizzate pagine - qui inserite in storie molto più ampie - comparse anni fa in una rivista. Può darsi, infine, che, senza intaccare la genuinità del racconto, certe collocazioni geografiche e di tempo non siano cronisticamente perfette, ma quello che più mi interessava era ripescare i ricordi così come, in tanti anni erano stati filtrati dalla memoria e sono, quindi, diventati "la mia realtà".

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