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Supplementa Italica. Imagines. Latium Vetus 1 (Cil, XIV; Eph. Epigr., VII e Ix). Latium Vetus Praeter Ostiam

Quasar

Roma, 2005; br., pp. 864, 1090 ill. b/n, cm 39x28.
(Supplementa Italica. Imagines. 3).

collana: Supplementa Italica. Imagines

ISBN: 88-7140-283-9 - EAN13: 9788871402833

Soggetto: Arte Libraria (Carte, Mappe, Codici Miniati),Saggi e Studi sull'antichità,Scavi

Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico

Luoghi: Lazio

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 6.5 kg


Questo volume, il terzo della serie Supplementa Italica - Imagines, rientra pienamente nei progetti di studio che la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio da alcuni anni porta avanti, con l'obiettivo di documentare tutti gli aspetti più rilevanti del territorio antico di sua competenza.
Oggetto della pubblicazione sono le iscrizioni del Latium vetus edite nel volume XIV del Corpus Inscriptionum Latinarum e quelle in seguito edite nei volumi dell'Ephemeris Epigraphica, che saranno ora per suo mezzo molto più agevolmente consultabili con le loro immagini e la più recente bibliografia. La Soprintendenza, come le altre Istituzioni da cui è stata preceduta nella collana editoriale, ha voluto contribuire a dare con essa qualcosa che restasse nel tempo in campo epigrafico.
L'epigrafia ha a lungo sofferto di una carenza di documentazione visiva, che ha agevolato il cumulo ed il perpetuarsi di errori di trascrizione, che avrebbero potuto essere agevolmente evitati. A questa lacuna il volume intende rimediare pubblicando insieme con la bibliografia e una serie di altri dati (descrizione dei supporti, luoghi di conservazione, datazione, ecc.) le immagini fotografiche di tutte le iscrizioni edite in CIL, XIV ed Ephemeris Epigraphica voll. VII e IX rinvenute nei centri del Latium vetus (ad esclusione di Ostia), che siano ancora reperibili.
Le iscrizioni, che in circa un trentennio di lavoro sono state recuperate da Maria Grazia Granino Cecere nei vari Musei romani e locali (Palestrina, Tivoli, Albano, Marino, Grottaferrata, ecc.), ma anche in gran numero fuori d'Italia (in Musei statunitensi, inglesi, francesi, tedeschi, svizzeri, ecc.) e presso tanti privati, sono 1090.
Tali documenti, databili dal IV -III sec. a.C. al VII d.C., sono della più diversa tipologia: dediche sacre o imperiali, iscrizioni relative ad opere pubbliche, onorarie per senatori, cavalieri e personaggi di rilievo municipale e, naturalmente, funerarie. Altrettanto numerose sono le tipologie dei supporti, dalle are alle ciste, dalle lastre agli specchi.
Le iscrizioni sono presentate per centri antichi (ad es. Lanuvium, Praeneste, Trebula Suffenas, ecc.), ordinate al loro interno non secondo la seriazione del Corpus, ma piuttosto secondo il supporto sul quale sono state incise, ovvero are, basi, cippi, stele, lastre, bronzi, fistulae, ecc.
I luoghi di provenienza sono tutti quelli presenti in CIL, XIV: naturalmente sono maggiormente rappresentati quei centri, come Praeneste e Tibur, che hanno offerto agli scopritori più numerosi documenti.
È motivo di grande compiacimento per la Soprintendenza l'avere contribuito alla realizzazione di un'opera di tale valore.

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