Il tempo sulla pietra. La raffiugurazione dei mesi nella scultura medievale
Roma, 2019; br., pp. 176, ill. b/n e col., cm 17x24.
(Chiaroscuro. Ricerche di Storia e Storia dell'Arte).
collana: Chiaroscuro. Ricerche di Storia e Storia dell'Arte
ISBN: 88-492-3564-X
- EAN13: 9788849235647
Soggetto: Saggi (Arte o Architettura),Scultura
Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico,1000-1400 (XII-XIV) Medioevo
Extra: Arte Bizantina
Testo in:
Peso: 0.57 kg
La raffigurazione dei mesi dell'anno è un tema che vanta una storia molto lunga. Le sue origini sono da ricercarsi nell'antichità, ma è in pieno medioevo che si registra il suo sviluppo più significativo. Quando, sul finire dell'XI secolo, la scultura diventa un veicolo privilegiato della Chiesa per accogliere grandi programmi figurativi indirizzati a presentare ai fedeli le chiavi della salvezza, i mesi entrano infatti "di diritto" nella decorazione di importanti edifici sacri, dialogando con le storie del Vecchio e del Nuovo Testamento, e facendo emergere, in controluce, la temporalità dell'uomo sulla terra. Il libro vuole sottolineare l'importanza della scultura quale mass medium per la diffusione dei cicli monumentali dei mesi nell'Europa dei secoli XII e XIII, e la ricchezza di significati che essi trasmettevano. Solo in apparenza meramente descrittive delle attività stagionali che scandiscono il passaggio del tempo, queste immagini, corrispondenti ai proverbi dei mesi ancora oggi in uso, ma la cui origine si perde nella notte dei tempi, erano infatti capaci di evocare di volta in volta numerose e diverse associazioni. In questo vasto e diversificato orizzonte polisemico, c'è però spazio per una nuova interpretazione, la quale poggia su un duplice piano, insieme simbolico e precettistico, e si lega, per certi versi, e sorprendentemente, all'improvviso cambiamento climatico definito dagli studiosi Massimo Solare Medievale.