I dischi rovinano il panorama. John Cage, gli anni Sessanta e la musica registrata
Traduzione di Testani G.
Roma, 2014; br., pp. 239, cm 15x22.
ISBN: 88-6231-399-3
- EAN13: 9788862313995
Soggetto: Musica
Testo in:
Peso: 0.34 kg
John Cage, è noto, detestava i dischi. Il geniale compositore californiano non perse mai occasione per ribadire il suo punto di vista: la musica registrata è antitetica alla natura. "I dischi rovinano il panorama" è una delle sue battute più fulminanti, e ora è il titolo di questo bel saggio, snello ma mai meno che appassionato e appassionante, in cui David Grubbs muove dall'assunto che, sulla scia di Cage, i nuovi generi della musica sperimentale e dell'avanguardia degli anni Sessanta erano particolarmente inadatti a essere rappresentati nella forma di una registrazione. Musica indeterminata, minimalismo, partiture testuali, happening, musica elettronica dal vivo, free jazz, improvvisazione radicale: come potevano venire adeguatamente trasposte su Lp queste pratiche performative naturalmente - e orgogliosamente evanescenti? Poche di queste opere, all'origine, circolarono in forma registrata. Di contro, i nostri contemporanei possono incontrare questa musica non solo attraverso una massa di LP e CD straripanti di materiali d'archivio, ma anche - e in misura persino maggiore - sfruttando le fonti online e i canali di condivisione su internet. Grazie a queste incisioni gli appassionati di oggi stanno ricoprendo una musica affascinante, provocatoria e lungimirante, pensata ed eseguita da compositori e musicisti che in larga misura disdegnavano le registrazioni.