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Lo sguardo di Icaro. Le collezioni dell'Aerofototeca Nazionale per la conoscenza del territorio

Campisano Editore

Roma, Istituto Centrale pe il Catalogo e la Documentazione, 24 maggio - 6 luglio 2003.
A cura di Marcello Guaitoli.
Con raccoglitore di tavole.
Roma, 2003; ril., pp. 672, 936 ill. b/n, 354 ill. col., cm 23,5x30,5.

ISBN: 88-88168-12-5 - EAN13: 9788888168128

Soggetto: Collezioni,Fotografia,Regioni e Stati

Periodo: Nessun Periodo

Luoghi: Nessun Luogo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 3.64 kg


Il volume "Lo sguardo di Icaro", curato dall'Istituto Centrale del Catalogo e della Documentazione in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l'Università di Lecce, ha lo scopo di illustrare le collezioni di fotografie aeree storiche dell'Aerofototeca Nazionale come strumento fondamentale per la conoscenza e la valorizzazione dei Beni Culturali attraverso le applicazioni alla ricerca e all'attività quotidiana di tutela, valorizzazione e gestione, nel settore storico, archeologico, monumentale e ambientale. L'Aerofototeca è stata costituita nel 1959 per contribuire allo studio e alla tutela dei beni archeologici, architettonici e paesaggistici del territorio italiano attraverso le immagini aeree; si è progressivamente arricchita con l'acquisizione di coperture territoriali più o meno ampie, realizzate da Enti militari (soprattutto Aeronautica Militare e Istituto Geografico Militare) e società private e di imponenti fondi storici: si ricordano le collezioni di riprese aeree del territorio italiano eseguite durante il secondo conflitto mondiale dalla RAF britannica, dall'USAF statunitense e dalla Luftwaffe tedesca. Nel tempo sono confluiti nelle raccolte dell'ICCD i consistenti archivi di grandi società di aerofotogrammetria in dismissione, recuperando in tal modo prezioso materiale altrimenti destinato alla distruzione, e un buon numero di riprese finalizzate, realizzate da mezzi militari su richiesta di Soprintendenze ed Enti di ricerca, soprattutto per usi archeologici o in occasione di gravi calamità naturali.
Attualmente l'Aerofototeca conserva oltre due milioni di immagini di vario formato, solo in parte catalogate, riprese essenzialmente dal 1930 agli anni '80 ed un numero minore di immagini più antiche, a partire dal 1898, riprese da pallone frenato, dirigibile, velivoli vari. Le riprese aeree, eseguite per motivi diversi legati alle attività sul territorio, più spesso con finalità militari o belliche, fotografano situazioni progressive, precisamente datate, documentando in sostanza la storia del territorio con levate replicate talvolta con continuità periodica nelle stesse zone; costituiscono perciò un contenitore di informazioni dirette ed assolutamente oggettive, utilizzabili per le analisi storiche e per molti differenti ambiti di intervento del patrimonio culturale, ma anche per l'analisi, la progettazione, la conservazione ed il "restauro" del paesaggio e dell'ambiente. Al contributo della fotografia aerea all'analisi urbanistica e territoriale, da sempre largamente utilizzato, si aggiunge la finalizzazione specifica alle ricerche archeologiche, che fu in realtà il motivo principale della costituzione dell'Aerofototeca: come noto le riprese aeree, specialmente quelle precedenti l'uso intensivo dei mezzi meccanici in agricoltura, conservano spesso le tracce visibili e misurabili di strutture antiche interrate. La fotointerpretazione archeologica, negli ultimi anni incrementata dalle potenzialità degli strumenti informatici, è oggi patrimonio specialistico di pochi ricercatori e funzionari, ma costituisce in realtà uno strumento di lavoro quasi indispensabile per il censimento e la catalogazione dei Beni e nell'attività operativa delle Soprintendenze.

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